“Io ritengo che la cosa più giusta sia valutare territorio per territorio”. Lo ha detto il
presidente facente funzioni della Giunta regionale, Nino Spirlì, parlando con i giornalisti a margine degli Stati generali della Calabria, convocati questa mattina nella sede della Regione a Catanzaro per valutare l’andamento del Covid 19. Con riferimento alla possibilità di dichiarare la Calabria zona rossa, Spirlì ha osservato: “Purtroppo sappiamo che in queste
settimane, e l’avevamo previsto, sono aumentati i contagi e sono aumentati tra i più giovani, andremo a valutare territorio per territorio quello che sarà necessario. Non farei di tutta l’erba un fascio come si sta facendo sui social. Fate tacere i social disinformati, è bene che parlino le persone che sanno, non quelle che pensano di sapere, perché a noi dei tecnici di stadio del lunedì mattina al bar dello sport su quello che avrebbe dovuto fare l’Inter, la Lazio o la Reggina o il Catanzaro il giorno prima non ce ne frega niente. Stiamo
parlando – ha spiegato il presidente ff della Regione – di vite umane, non di due calci al pallone”. Secondo Spirlì, gli stati generali sono stati convocati “per confrontarci sui dati e per essere tutti quanti informati allo stesso modo perché ci sono dati che ballano da redazione a redazione, da corridoio a corridoio. Oggi tutti i rappresentanti delle categorie si incontrano con i rappresentanti della sanità, con l’Unità di crisi, con la Regione e il commissario ad acta, finalmente tutti quanti avremo gli stessi numeri e gli stessi dati e da questo momento in poi si potrà procedere senza più polemiche a una condivisione anche di metodi per poter superare questa fase. Certo non siamo in un momento facilissimo ma non siamo al bordo della catastrofe. In mano ai calabresi e a tutti noi – ha rimarcato il presidente ff della Regione – c’è la soluzione del problema, partendo da un presupposto: noi abbiamo una sanità che è indebolita e ferita da oltre 20 anni, per cui a nessuno può essere chiesto oggi il miracolo mensile cioè non si può chiedere né al commissario ad acta né tanto meno a questa amministrazione di risolvere in un mese il disastro che è stato fatto dalla mala politica, dalla ‘ndrangheta, da deviati e non di tutti i poteri possibili e immaginabili in anni interi”. “Dobbiamo lavorare tutti insieme – ha aggiunto – perché tutti dobbiamo dare una mano a tutti. Ci sono difficoltà che riguardano tutte le regioni d’Italia e che purtroppo in Calabria sono più forti perché qui ci sono stati 20 anni e più di ladrocinio e 11 anni di commissariamento spesso inutile e molto spesso isolato. Siamo per la prima volta nella storia della Regione in cui il commissario ad acta è affiancato dalla Giunta regionale e dal presidente della Giunta, e quindi da tutta l’amministrazione regionale. Oggi è una
giornata molto importante, cosa mai accaduta, perché siamo in streaming con tutti i calabresi perché è giusto che la gente sappia quello che sta accadendo e deve essere informata, perché la disinformazione e l’ignoranza portano poi all’odio e pregiudizi che in questo momento non servono. In questo momento serve essere tutti pancia a terra e capo sotto a lavorare”.