Spacciavano a Taranto, la droga arrivava anche dalla Calabria

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Due gruppi, uno ritenuto egemone, nello spaccio di cocaina ed eroina nei vicoli della città vecchia di Taranto, mentre l’altro molto attivo nella zona di Paolo VI del capoluogo ionico.

È quanto emerge dall’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce sul traffico di droga e sullo spaccio con base nella città vecchia di Taranto, sfociata oggi nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 16 persone.

Un gruppo avrebbe realizzato un fortino della droga in un appartamento occupato abusivamente e l’altro avrebbe scelto come base un circolo ricreativo abusivo ricavato in un sottoscala, all’interno del quale vi erano degli apparecchi per il gioco d’azzardo non funzionanti, utilizzati per simulare un locale a uso ludico.

“Era stato praticato un foro nel muro, in modo da collegare il locale a un altro esercizio dal quale sarebbe avvenuto lo scambio soldi-droga. Anche questo locale aveva una porta in ferro corazzata, per rendere difficile l’accesso alle forze dell’ordine”, spiegano i carabinieri. Complessivamente, durante l’attività investigativa coordinata dalla Dda di Lecce e nella fase iniziale dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Taranto, sono stati sequestrati 20mila euro in contanti e quasi 3 chili di sostanza stupefacente di vario tipo.

Sono stati documentati continui viaggi in località del barese, della Basilicata e della Calabria, effettuati da corrieri, che si rifornivano di droga da vendere nel capoluogo ionico. Per l’esecuzione dell’ordinanza sono stati impiegati 60 carabinieri del comando provinciale di Taranto, con l’ausilio di militari dello squadrone eliportato Cacciatori Puglia e del Nucleo cinofili di Modugno.

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