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Dicembre,22,2024

Sequestrati a promotore finanziario abusivo 4.000 oggetti preziosi, tra diamanti, monili d’oro ed orologi di lusso del valore di oltre 2 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Giovanni Bombardieri, stanno dando esecuzione – in Italia ed all’estero – ad un provvedimento che dispone il sequestro di beni riconducibili ad un sedicente promotore finanziario reggino, ritenuto essere il vertice di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di plurimi reati quali l’abusiva raccolta e gestione del risparmio, la vendita di strumenti finanziari fasulli, l’autoriciclaggio e l’impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
In particolare, l’ingente patrimonio sottoposto a sequestro è costituito da oltre 4.000 preziosi, tra cui diamanti, collane, bracciali e anelli in oro, nonché da orologi di lusso per un valore complessivo superiore ai 2 milioni di euro.
Dalle indagini è emerso che il promotore, agendo sotto lo schermo di società finanziarie appositamente costituite, avrebbe ricevuto denaro da centinaia di risparmiatori, residenti in tutta Italia, prospettando rendimenti particolarmente allettanti.
La raccolta del denaro sarebbe avvenuta mediante la stipula di contratti nell’ambito di un “sistema piramidale”, in cui le entrate, che consentono di finanziare il corrispettivo promesso ai partecipanti, non derivano da un’attività reale, bensì dal beneficio economico conseguente all’ingresso di altri soggetti nel sistema (cosiddetto “schema Ponzi”).
La divergenza tra gli esigui redditi dichiarati e le effettive disponibilità del falso promotore finanziario, ricostruita dai finanzieri e corroborata dalle dichiarazioni dei risparmiatori raggirati, è stata ritenuta idonea a configurare la pericolosità sociale del soggetto, considerato che il medesimo viveva abitualmente dei proventi illeciti derivanti dalle attività illegalmente esercitate.
Oltre al “tesoretto” sono state confiscate disponibilità finanziarie – individuate in Italia, Spagna e Germania – riconducibili all’abusivo promotore finanziario.

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