Sei ordinanze di custodia cautelare, emesse dalla Procura della Repubblica di Castrovillari sono state eseguite dalla Polizia di stato sulla costa ionica cosentina. Gli arrestati devono rispondere di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Le ipotesi investigative sono supportate da foto e video, intercettazioni telefoniche , controlli su strada, appostamenti e pedinamenti, denunce sporte da alcune prostitute nonche’ dall’escussione di alcuni clienti. Attualmente risultano attivamente ricercati i cittadini stranieri ed uno italiano colpiti dalla misura cautelare. Nel corso delle stessa operazione sono stati eseguiti numerosi controlli su strada, con l’ausilio del Reparto prevenzione crimine Calabria, per verificare la posizione giuridica delle prostitute straniere presenti sul territorio italiano. Sono state accompagnate negli uffici di Polizia 15 donne di nazionalita’ albanese, rumena, serba e nigeriana. Nei loro confronti sono stati adottati 3 provvedimenti di espulsione dallo Stato Italiano e 2 denunce per inosservanza alle prescrizioni previste nel foglio di via obbligatorio. Gestivano le donne utilizzando anche metodi violenti. Le ragazze venivano accompagnate dagli sfruttatori nei luoghi prescelti per l’adescamento dei clienti. L’organizzazione provvedeva ad organizzare i turni di lavoro, garantendo gli spostamenti sul territorio nazionale e la fornitura di dimore ritenute sicure. L’operazione e’ stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari e ha avuto inizio nel gennaio 2015, quando era stata notata, sulla strada statale 106 ionica e in alcune altre strade della Sibaritide, la presenza di numerosissime ragazze, anche giovanissime, dedite alla prostituzione.