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Novembre,18,2024

Sciopero dei benzinai in corso, le sigle sono divise sulla durata

È pari all’80-90% l’adesione allo sciopero dei benzinai, al netto delle precettazioni e di qualche pompa bianca. Secondo fonti Faib, si tratta di circa 12-13 mila punti sui circa 22 mila gestori indipendenti aderenti alle tre sigle che hanno proclamato lo sciopero (Faib, Figisc e Fegicaa) anche se con modalità diverse. L’ultima mediazione era infatti fallita. Il tentativo del ministro delle Imprese Adolfo Urso è stato «apprezzato» dai sindacati, ma lo sciopero dei benzinai è scattato lo stesso. Con le tre sigle spaccate sulla durata. La prima, infatti, ha annunciato che la serrata delle pompe di benzina finirà alle 19 di oggi, mentre le altre due hanno confermato i due giorni previsti: quindi giù le serrande fino al 26 gennaio. Ieri sera, in alcune città come Napoli si erano registrate lunghe code davanti ai benzinai, nella corsa al pieno prima dello stop scattato alle 19. Oggi nuova assemblea dei gruppi dirigenti delle organizzazioni di categoria. Questa mattina si sono registrati nuovi rialzi sui listini dei prezzi dei carburanti. Come detto, le nuove proposte del governo hanno parzialmente convinto la Faib che ha deciso di limitare a un solo giorno la mobilitazione. Di diversa opinione Fegica e Figisc Confcommercio. Le modifiche ipotizzate sul decreto non sono sufficienti. Per le due sigle, quel che rimane sullo sfondo è l’idea di una categoria di lavoratori che speculano sui prezzi dei carburanti. Il che è falso e inaccettabile. Lo sciopero è quindi confermato. Nonostante lo sciopero, alcuni servizi essenziali sono assicurati, come previsto dal codice di autoregolamentazione della commissione per lo sciopero nei pubblici servizi. In particolare sulla viabilità ordinaria (in città e nelle aree extraurbane) è garantita l’apertura del 12,5% dei punti vendita, mentre sulla rete autostradale, da nord a sud e da sud a nord, è assicurata l’apertura di un’area di servizio ogni 100 km.

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