Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ha deciso di sciogliere il consiglio comunale di Rende. La delibera prevede scioglimento e affidamento della gestione del Comune, per diciotto mesi, a una Commissione straordinaria, ai sensi del testo unico degli enti locali, la legge 267. Prorogato, per altri sei mesi, lo scioglimento del Consiglio comunale di Castellammare di Stabia, anche in questo caso con l’affidamento della gestione del Comune alla Commissione straordinaria già nominata. Finisce dunque il calvario per il municipio che ospita delle più importanti accademie universitarie d’Italia e che per anni è stata il comune più verde del Sud, con servizi e beni da città virtuosa. Il prefetto Antonio Reppucci, il vice questore aggiunto Giuseppe Zanfini e il tenente colonnello dei carabinieri Dario Pini avevano informato il Ministri Piantedosi. La relazione dei commissari era stata posta al vaglio del comitato coordinato dal prefetto Vittoria Ciaramella. Poi l’invio della documentazione al Viminale dove Piantedosi ha deciso di chiedere la fine dell’amministrazione Manna. La commissione si era insediata il 30 settembre dopo l’operazione “Reset” coordinata dalla Dda di Catanzaro. Quel blitz coinvolse anche il sindaco Marcello Manna e l’assessore ai Lavori pubblici Pino Munno. La Dda di Catanzaro aveva chiuso le indagini nei confronti di 245 persone indagate nella maxi operazione che ha inferto un duro colpo ai clan confederati del Cosentino. Tra gli indagati anche Manna e Munno. Nel mirino della procura era finita la gestione del Palazzetto dello Sport di Rende.