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Dicembre,23,2024

Sanità: Occhiuto, più organizzazione per l’emergenza urgenza

“Dare un’organizzazione al sistema di emergenza urgenza è fondamentale per migliorare il servizio a favore dei calabresi”.
Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto a Catanzaro in occasione della presentazione del numero unico di emergenza 112 nell’ambito di una giornata di formazione di volontari del soccorso del terzo settore.
Durante l’incontro si è svolta una simulazione in videocollegamento con la centrale operativa dell’Areu, azienda dell’emergenza urgenza della Lombardia che ha fornito il modello che sarà utilizzato in Calabria.
“Sull’emergenza urgenza – ha detto Occhiuto – stiamo lavorando da mesi, in silenzio appena dopo l’insediamento. Ho incontrato i tecnici di Areu, società pubblica di Regione Lombardia incaricata dal ministero dell’interno di creare il servizio e ho chiesto loro di costruire anche il nostro sistema. Per questo i nostri medici e tecnici si sono recati più volte a Milano per mutuare buone pratiche. L’emergenza urgenza è un problema di straordinaria importanza nella nostra regione, non però un problema che si risolve con più medici ma soprattutto con più organizzazione. Abbiamo ereditato un sistema sanitario che aveva cinque centrali operative, alcune nemmeno collegate a Internet”.
“Abbiamo deciso – ha aggiunto Occhiuto – di realizzare un’unica centrale operativa alla Cittadella di Catanzaro e stiamo ricostruendo un’organizzazione adeguata. Vorremmo che fra qualche mese i calabresi possano fruire degli stessi diritti degli altri cittadini ovvero quando si chiama un’ambulanza la si possa avere nei tempi dovuti con attrezzature capaci di affrontare le situazioni di emergenza che si devono affrontare.
In un sistema disorganizzato come quello calabrese, ogni ambulanza dovrebbe avere il medico a bordo, invece nei sistemi organizzati non è così perché in quel caso ci sono tecnici del soccorso che rispondono alle chiamate e sono in grado di capire se si tratta di un codice rosso e a quel punto si manda il mezzo medicalizzato o altrimenti si manda un mezzo che possa occuparsi di portare il paziente in sicurezza là dove è necessario per prestargli la cure del caso. Dunque, più aumenta l’organizzazione e meno si avverte il deficit di medici”.
(ANSA).

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