Aveva rubato un catamarano in Grecia. Con questa accusa i finanzieri della stazione navale di Vibo Valentia, del Reparto operativo aeronavale (Roan) hanno arrestato A. K., ucraino quarantatreenne al termine di una complessa indagine. In particolare i finanzieri avevano individuato il natante sospetto proveniente dalle acque greche, il quale, invece di avvicinarsi alle coste nazionali, aveva proseguito la navigazione, bordeggiando al limite delle acque territoriali italiane, fino ad imboccare lo Stretto di Messina. I finanzieri hanno costantemente controllato le mosse dell’imbarcazione, avvicendando le varie unità navali dei dipendenti reparti costieri minori impegnati, mano a mano che proseguiva la navigazione del catamarano, anche con l’ausilio di un elicottero in missione di esplorazione a largo raggio, della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme e, all’altezza di Reggio Calabria, hanno affiancato lo yacht, invitando lo skipper, unico occupante apparente, a seguirli nello scalo reggino. Una volta in porto i militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno avviato approfonditi controlli documentali e ispezionato il mezzo nautico. Esso si è rivelato vuoto e privo di carico, ma le circostanze della rotta seguita, malgrado i documenti presentati, poi rivelatisi abilmente falsificati, fossero apparentemente in regola, hanno indotto i finanzieri a proseguire i controlli, scoprendo quindi che il catamarano era stato, in realtà, rubato da poco in Grecia, probabilmente per esser utilizzato in traffici illeciti, accortamente camuffato, tramite l’eliminazione e l’avveduto occultamento dei segni identificativi, e travisato così da passare per altra in imbarcazione identica, ma non oggetto di furto. Il timoniere dell’imbarcazione, A. K., ucraino quarantatreenne, è stato così arrestato, su conforme disposizione dell’Autorità giudiziaria competente informata e il catamarano, cautelato sotto la sorveglianza dei finanzieri reggini, è ora in attesa di essere restituito ai legittimi proprietari, già informati del ritrovamento.