Gestione dei flussi migratori, tariffe sui rifiuti, emergenza idrica, rapporti con la Regione e rinnovo degli organi statutari. Sono questi i principali argomenti al centro della proficua riunione dei sindaci calabresi che si è tenuta ieri a Lamezia, su convocazione del presidente protempore di Anci Calabria, Gianluca Callipo. Al secondo incontro organizzato dopo quello tenutosi il 2 agosto, all’indomani dell’insediamento di Callipo, hanno partecipato i sindaci di oltre 50 amministrazioni comunali, che si sono confrontati sui numerosi punti all’ordine del giorno. In apertura dei lavori, Callipo ha fatto il punto della situazione in merito al fenomeno dell’immigrazione, sottolineando che, nonostante la complessità del tema, sono molte le amministrazioni comunali intenzionate ad aderire allo Sprar, il sistema di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo oggetto di un accordo nazionale tra Anci e ministero dell’Interno, che fissa precisi limiti all’invio di migranti in base al numero di abitanti di un territorio. «I Comuni – ha detto Callipo – hanno compreso, o lo stanno facendo, che l’adesione allo Sprar è l’unico modo per evitare efficacemente l’insediamento di grandi centri di accoglienza, conservando capacità decisionale e gestionale sulla materia senza subire decisioni prese da altri». Si è detto quindi molto ottimista sul numero di amministrazioni che alla fine firmeranno il protocollo d’intesa con le prefetture calabresi, sottoscrizione prevista a metà ottobre alla presenza del ministro Minniti. Molti sindaci hanno poi richiamato la recente protesta dei Comuni calabresi contro il decreto regionale che ha arbitrariamente innalzato le tariffe per il conferimento dei rifiuti, aumenti che andrebbero a colpire anche quei territori che sono riusciti a promuovere alte percentuali di raccolta differenziata. Protesta di cui Anci Calabria si è fatta portavoce, sollecitando la Regione a un confronto sulla questione. «Lo stesso presidente Oliverio si è detto pubblicamente pronto a incontrarci per rivedere alcune scelte – ha ricordato Callipo -. L’incontro, però, non è stato ancora convocato. Attendiamo di essere chiamati, affinché si rimedi a un provvedimento iniquo che oltre a colpire direttamente i cittadini con un inevitabile aumento della Tari, rischia di minare seriamente le politiche di incentivazione alla raccolta differenziata».
In merito ai rapporti istituzionali, inoltre, da tutti i partecipanti alla riunione di Lamezia è stata rimarcata la necessità che la Regione torni a dialogare costantemente con Anci Calabria, riconoscendo la sua rappresentatività e assicurando all’associazione la piena partecipazione ai processi decisionali. «Dialogare con Anci – ha sintetizzato Callipo – significa confrontarsi con le comunità che rappresentiamo, significa ascoltare i cittadini. Una risorsa che non può essere sottovalutata dal governo regionale se non vuole perdere il contatto con i territori». Altro argomento di grande rilevanza che è stato affrontato, è quello relativo alla carenza idrica che ha colpito la Calabria questa estate e che ancora esprime gravi emergenze in alcuni territori. Da più parti sono stati sollecitati interventi straordinari e non più rimandabili da parte della Regione, con un approccio strutturale che consenta di avviare a soluzione una problematica che ricade interamente sulle singole comunità, esasperando i cittadini ed esponendo le amministrazioni a forti proteste. In particolare, è stato sottolineato che bisogna agire sulle infrastrutture principali, sui bacini e sull’ammodernamento della rete idrica. I lunghi periodi di siccità non sono più un fatto eccezionale, ma la norma, e la Regione deve finalmente prendere atto di ciò e porre tra le priorità il potenziamento del sistema idrico calabrese, senza attendere che le emergenze si ripresentino. Infine, sono stati affrontati anche gli aspetti statutari, con la convocazione decisa da Callipo per il 30 ottobre, dell’assemblea che dovrà rinnovare le cariche in seno ad Anci Calabria, con l’elezione del presidente regionale e la formazione del Consiglio direttivo.