Resilienza. È la parola d’ordine che quest’anno campeggia nello spogliatoio del Crotone. A Catania, nella prima di campionato, i rossoblù tornano a casa con tre punti pesantissimi per come è maturata la vittoria. La Sicilia porta bene al Crotone, soprattutto all’esordio (ricordate lo scorso anno a Messina?) ma questo inizio è stato decisamente più succulento di quello dello scorso anno. In tribuna i vertici della Lega di C e tutti i vip presenti a Catania con la speranza di poter vedere i padroni di casa trionfare. 
Il Crotone, dicevamo, è riuscito a resistere ad un attacco massiccio del Catania che è durato per un’ora abbondante. Due pali colpiti nel primo tempo e un bel po’ di pericoli corsi ma il Crotone ha resistito per poi capire come colpire. Il modulo messo in campo è quello con Felippe e Vitale davanti la difesa a 4 e con la sorpresa Pannitteri fin dall’inizio. Catania prorompente con gli ex Chiricò, Curado e Mazzotta (Di Carmine entrerà nella ripresa) e brividi continui sulla schiena dei tifosi pitagorici al Massimino per le incertezze di D’Alterio, bravo più con i piedi che con le mani. Zammarini fa stampare un pallone sul palo e lo stesso portiere calcola male un cross dalla trequarti rischiando la paperissima. Nel secondo tempo termina il carburante dei catanesi e viene fuori la freschezza e la velocità dei rossoblù. Il gol vittoria arriva al 21’. 
Leo (positivissimo il suo esordio) smista per D’Ursi che la mette nel cuore dell’area dove Tribuzzi sovrasta Rocca e buca Livieri confermando che per lui la prima di campionato si traduce sempre in gol. Il Crotone soffre ancora specie per alcune indecisioni di D’Alterio (Dini tornerà dopo la squalifica) ma alla fine resite e porta a casa una vittoria, bella fortunata e caparbia. E il mercato, chiuso dopo 15 minuti dall’inizio dell’incontro, gli regala nuovamente D’Errico che però dovrà scontare ancora una giornata delle 4 collezionate la scorsa stagione e quindi con la Turris non ci sarà.
Resilienza e caparbietà. Il Crotone all’esordio piega il Catania in trasferta con una prodezza di Tribuzzi
