“Il voto in Calabria è un voto nazionale e per tutto il Sud. Bisogna credere nella possibilità di una svolta, di poter battere il duo Occhiuto/Spirlì e avviare una fase nuova in questa regione bella e strategica”. Lo ha detto Nicola Oddati della Direzione nazionale del Partito democratico, nel corso di un’iniziativa del Pd calabrese a San Giorgio Morgeto in provincia di Reggio Calabria. “Non sono mancati nei mesi scorsi i limiti e gli errori nella gestione politica della vicenda calabrese – ha aggiunto Oddati – ma grazie alla serietà di Nicola Irto abbiamo messo in campo una candidatura di altissimo profilo qual è quello di Amalia Bruni, e una coalizione larga. Possiamo vincere. E sentiamo giorno dopo giorno crescere il consenso intorno a noi, incrinarsi quello intorno alla destra e sgretolarsi quello intorno a De Magistris, che farebbe bene a lasciare che siano i calabresi a giocare la partita per il futuro della propria terra. Intanto il senatore Ernesto Magorno mette un po’ di pepe nel campo progressista, facendo sapere che Italia Viva è aperta al dialogo con tutte le forze politiche senza preclusione alcuna e, soprattutto, con la consapevolezza che non ha alcun senso porre delle barriere ideologiche in una fase delicata come quella che stiamo vivendo. Difficile immaginare un’alleanza di Renzi con de Magistris. Resterebbero Occhiuto e la Lega. De Magistris chiarisce la posizione del suo movimento dopo che da più parti gli chiedono cosa ci sia di vero su un’eventuale convergenza con l’ex presidente della giunta regionale Mario Oliverio. “Noi siamo pronti a dialogare – afferma de Magistris – il che non vuol dire automaticamente alleanza. Siamo pronti a ragionare con chi rinuncia al simbolo di partito e a presentare liste con nomi puliti e in linea con il nostro progetto di riscatto della Calabria”. E siccome Oliverio il simbolo del PD non ce l’ha, non è da escludere un’alleanza tra l’antisistema e il sistema degli ultimi 40 anni.