Il principe degli agrumi di Calabria, il Bergamotto, ed il piatto tipico “le frittole” protagonisti di una splendida serata promossa dal presidente dell’Accademia del Bergamotto Vittorio Caminiti, all’interno delle Feste di Settembre a Reggio Calabria. Un’occasione per parlare di tipicità, tra aneddotica e scienza con il prof. Franco Arillotta e il dott. Vincenzo Mollace, musica e ironia con il cantastorie Otello Profazio. E ancora spazio, tra serio e faceto, alle disquisizioni linguistiche sui vari nomi delle frittole coordinate da Eva Giumbo alle quali hanno contribuito, tra gli altri, Emiliano Iatorno della cosentina Confraternita della frittola. “Se il Bergamotto di Reggio Calabria è un dono di Dio – si è detto – la frittola è frutto dell’ingegno dei calabresi che hanno il culto del maiale in cucina: giacché del porco non si butta niente, qualcuno ha pensato di mettere a bollire nella “caddhara” (reggina) o “quadara” (cosentina) le parti meno nobili con il grasso (sugna) fino a ottenere una squisitezza che la tradizione ha via via migliorato”. Pur con marcate distinzioni (a Cosenza le mangiano con le verze, a Reggio accompagnate dall’insalata con le arance) la frittola è un piatto sulla cui tipicità c’è poco da obiettare. Trasversalmente conquista tutti, e il racconto fatto da Arillotta e Profazio ha levato ogni dubbio sul perché questa meraviglia della cucina calabrese – da cucinare a fuoco lento per molte, molte ore – sia diventata quasi un simbolo di appartenenza e di fratellanza. Un antico proverbio “riggitano” per marcare un’inimicizia recita che “quest’anno i vicini non portano frittule”, perché questa pietanza altamente popolare si cucina secondo riti rigorosi e si condivide con gli amici, con le famiglie, riuscendo spesso a far superare ostilità e diffidenze. La serata “Bergamotto o frittola?”, conclusa con il concerto dei Tarantanova che sono riusciti a far ballare la tarantella tra i tavoli a molti ospiti, è stata una magnifica esperienza sensoriale. Il menu prevedeva anche un’invitante padellata di pesce e diverse opzioni di primi piatti, rigorosamente cucinati sulle esclusive pentole di coccio di Gerocarne (anche questa è una tipicità messa in evidenza dal giovane sindaco Vitaliano Papillo). Una kermesse gastronomica ammirevole e apprezzatissima dai tanti ospiti. Presente anche l’amministrazione comunale di Reggio Calabria rappresentata dall’assessore al Turismo Giovanni Latella. Grandi apprezzamenti al prof. Caminiti per il successo della serata e un proposito finale: impegnarsi a chiamare il bergamotto con il suo vero nome: Bergamotto di Reggio Calabria, perché non c’è niente di sbagliato nel dare a Reggio quel che è solo di Reggio: il bergamotto, appunto.