Si è concluso con una sentenza di assoluzione il processo per la morte di cinque ragazzi avvenuta in due differenti momenti a seguito di altrettanti distinti incidenti stradali lungo la autostrada A2 Del Mediterraneo nel tratto compreso tra gli svincoli di Serre e Mileto, nel Vibonese.
Le vittime si chiamavano Domenico Napoli, 19enne di Cinquefrondi, deceduto il 22 novembre del 2015, e Fortunato Calderazzo (22 anni), Marzio Canerossi (22), Giuseppe Speranza (24) e Francesco Carrozza (22), tutti di Gioia Tauro, spirati la notte dell’1 marzo dell’anno successivo.
Il tribunale monocratico di Vibo Valentia ha assolto i sette imputati, sei dei quali dirigenti dell’Anas, accusati a vario titolo di non avere predisposto idonei presidi di protezione di un montante della galleria San Rocco in prossimità dello sbocco di Mileto necessari alla protezione dei veicoli che uscivano dalla strada. Per il conducente del camion che investì l’auto con le quattro vittime a bordo dopo che questa si scontrò contro il muro della galleria, accusato di omicidio colposo, la procura di Vibo aveva chiesto l’assoluzione. Per gli altri invece erano state formulate le richieste di pena, tutte della stessa entità: 5 anni a testa. Si trattava di Giovanni Fiordaliso (44 anni, di Reggio Calabria), dirigente Anas e direttore del centro manutenzione; l’omonimo Giovanni Fiordaliso (53 anni, di Reggio Calabria), dirigente Anas e direttore dei lavori del lotto di ammodernamento in questione compreso tra lo svincolo di Serre e quello di Mileto; Franco Forni (65 anni, di Napoli), Salvatore Scoppetta (67 anni, di Roma), Antonio Grimaldi (77 anni, di Roma) e Salvatore Esposito (62 anni, di Roma), progettisti del tunnel artificiale (per conto della società “Progin Spa” di Roma). L’unica richiesta assolutoria ha riguardato invece il conducente del camion che investì l’auto dei quattro ragazzi di Gioia Tauro dopo che la loro macchina, una Fiat 500 L, andò ad impattare contro una parete di una galleria: Antonio Capomolla, 56 anni, di Soriano Calabro. (ANSA).