Lavoro, Diritti, Stato Sociale, Europa da una parte, quella di piazza San Giovanni a Roma; migranti, Ilva, diritto alla salute dall’altra, quella del Parco Archeologico delle Mura Greche di Taranto. Si rinnova, come ormai da alcuni anni a questa parte, a colpi di musica e di messaggi sociali, la “sfida-non sfida” a distanza tra il Primo Maggio della capitale promosso dai sindacati e quello in Puglia organizzato dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. A Roma, tra i tanti artisti che si alterneranno sul palco a partire dalle 15 e fino a mezzanotte (in diretta su Rai3 e su Rai Radio2), ci saranno il rapper Rancore, reduce dall’esperienza sanremese, gli Ex-Otago, anche loro in arrivo dal Festival, il vincitore dell’ultimo X-Factor Anastasio, The Zen Circus, Ghemon, Omar Pedrini. Il clou della manifestazione poi vedrà esibirsi nell’ordine: l’ex Oasis Noel Gallagher con i suoi Hugh Flying Birds (unico straniero in cartellone), Carl Brave, Manuel Agnelli con Rodrigo D’Erasmo, Daniele Silvestri (con nuovamente la presenza di Rancore per il brano Argentovivo), Achille Lauro (anche lui da Sanremo e al secondo Concertone consecutivo), Gazzelle, Subsonica, Ghali, Motta, Negrita. Chiuderà la maratona musicale l’Orchestraccia. Bissano la conduzione, dopo l’anno scorso, Ambra Angiolini e Lodo Guenzi. E proprio Ambra interviene duramente sulla polemica relativa alla scarsa presenza femminile alla manifestazione. “I problemi sono altri, il male è altrove – si scalda l’artista -. Io non mi sento offesa, questa è la radiografia della situazione discografica italiana. In hit parade le donne sono due nelle prime venti posizioni, dunque il problema è a monte. Invece di contare il numero delle artiste donne, perché non parliamo del diritto ad avere lo stesso salario degli uomini, della possibilità di lavorare e fare carriera anche con un figlio?”. “Mi incazzo – dice ancora lei, che ha voluto che il suo compenso fosse destinato a far ripartire una vita messa a dura prova, quella di Silvia Antonioli – ma spero davvero che questa non diventi la polemica del giorno. Il Primo maggio non è responsabile di quello che succede nella discografia, ma se è stato rilevato un problema, cerchiamo di risolverlo per il prossimo anno. Evidentemente finora non è stato fatto molto”.