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Crotone
Novembre,18,2024

Pesca di frodo: sequestrati 105 kg di “bianchetto” nel porto di Cirò Marina

Tra la serata di ieri e la mattinata odierna, gli uomini della Capitaneria di porto di Crotone, nel corso delle normali attività di controllo sulla filiera della pesca, hanno sequestrato prodotto ittico sottomisura illecitamente pescato e diretto alla vendita illegale.
Il prodotto rinvenuto in serata, circa 100 Kg di novellame di sarda in 14 cassette, è stato scoperto nel porto di Cirò Marina dove i trasgressori, probabilmente, lo avevano temporaneamente stoccato per poi procedere alla successiva distribuzione e commercializzazione.
Il pescato, privo, ovviamente, di qualsivoglia documentazione che ne attestasse la provenienza e la tracciabilità, è stato recuperato e posto sotto sequestro e, anche in considerazione delle condizioni in cui era stato lasciato, veniva dichiarato non edibile dai veterinari dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone e, pertanto, avviato a distruzione.
Nella mattinata odierna, inoltre, nel corso di un nuovo controllo, è stato rinvenuto nel medesimo porto un veicolo frigorifero che deteneva a bordo ulteriori 5 Kg di novellame di sarda, di cui non è stato possibile appurare l’origine. Anche questo quantitativo è stato sequestrato e, a seguito di ispezione veterinaria, essendo stato ritenuto edibile, è stato devoluto in beneficienza. Stavolta, però, è stato possibile irrogare al responsabile della detenzione una pesante sanzione pecuniaria amministrativa.
Com’ è noto, la pesca, la detenzione e il trasporto di tale specie animale allo stato giovanile sono vietati dalla normativa comunitaria e nazionale, proprio perché fortemente impattanti sull’ecosistema marino e sulla risorsa ittica. La pesca di questi esemplari, infatti, avviene prima del raggiungimento della maturità utile per la riproduzione e provoca un progressivo ma inesorabile impoverimento della risorsa.
L’attività di controllo proseguirà, sia a terra che a mare, nella realtà cirotana come anche in quelle limitrofe, allo scopo di assicurare, sia pure in via sanzionatoria e repressiva, il rispetto delle normative vigenti, poste a salvaguardia non solo dell’ambiente e della salute del consumatore, ma anche del settore peschereccio stesso e del mantenimento della futura redditività della risorsa-mare.

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