PEGGIORANO I LEA IN CALABRIA. IL 2019 PEGGIO DEL 2018. LO RILEVA LA CORTE DEI CONTI

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Il punteggio per il 2019 dei Lea, i livelli essenziali di assistenza, in Calabria è di 125, “di molto al di sotto della soglia (almeno tra 140 e 160) e molto meno del 2018 (162)”. Lo ha rilevato, nella sua requisitoria, il procuratore regionale della Corte dei Conti della Calabria Maria Aronica nel giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2020. Sul punto, la Presidente della Sezione regionale di controllo Rossella Scerbo ha messo in evidenza che “in una regione come la Calabria, il pensiero corre subito ai Lea strettamente connessi alla garanzia del fondamentale diritto alla salute, in quanto indicatori utilizzati dal Ministero della Salute per valutare la quantità e la qualità delle prestazioni offerte dal servizio sanitario. Come è, infatti, a tutti noto il monitoraggio, svolto con la metodologia aggiornata introdotta dal dm 12 marzo 2019, ha registrato un crollo dei Lea a livelli molto bassi, inferiori a quelli, già insoddisfacenti, degli anni precedenti”. “Non ci si deve dimenticare – ha aggiunto – dei Lep, i Livelli essenziali delle prestazioni, i quali, per usare la terminologia della Corte Costituzionale indicano ‘la soglia di spesa costituzionalmente necessaria per erogare le prestazioni sociali di natura fondamentale, nonché ‘il nucleo invalicabile di garanzie minime’ per rendere effettivi tali diritti’. Nonostante il perdurante ritardo dello Stato nella loro definizione, non si ha difficoltà a rilevare, anche in questo caso, l’insoddisfacente livello, nella Regione, delle prestazioni sociali fondamentali: si pensi alle carenze negli asili nido, nell’assistenza ai disabili”.

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