IL bicchiere mezzo pieno che Stroppa aveva visto riguardando la gara persa contro il Verona in casa, si svuota definitivamente dopo il terzo ko in cinque partite. E anche questa volta è sembrato di aver visto in campo una squadra a tratti indecifrabile. Non si capisce se è una questione di modulo o di uomini. Sta di fatto che dopo la bella vittoria contro il Foggia e il pratico successo di Livorno nel Crotone pare sia iniziato un inesorabile processo involutivo. Nemmeno il turnover ha portato benefici a Stroppa che ha dovuto lasciare a casa Martella e Sampirisi ma l’interrogativo che ci si pone è: come si può vincere se non si tira mai in porta? Infatti il gol di Benali è nato solo per una geniale intuizione del regista rossoblù che ha beffato Fiorillo con un tiro da oltre 50 metri. Ma prima tanti brividi e soprattutto tanti errori. Il gioco ruminato del Crotone si è sempre infranto contro le barriere tirare tu dal Pescara che ha quasi sfidato i rossoblù. “Girala quanto vuoi questa palla tanto qui ti aspetto” è sembrato questo il pensiero di Memushaj e compagni. E se poi una mano gliela danno anche i rossoblù allora diventa tutto facile. Come in occasione del primo gol: doppio errore di Festa che prima sbaglia il rilancio con i piedi e poi si fa sorprendere da Mancuso con un tiro centrale per nulla trascendentale. Il Crotone, con l’inedita coppia d’attacco Stoian – Budimir, ha combinato davvero poco. Molina spesso si è eclissato dalla manovra, Rohdén anche questa volta come col Verona ha girato a vuoto. Firenze a sinistra non ha fatto del suo meglio. Ha brillato solo Benali che oltre al gol pazzesco, ha giocato tutti i palloni e ci ha messo anche tanta grinta al punto che si è beccato anche il quarto giallo. Nel secondo tempo era lecito aspettarsi qualcosa in più dal Crotone e invece il 2-1 in contropiede lo segnano i padroni di casa con una corsa solitaria di Brugman di oltre 50 metri e il tiro vincente ancora di Mancuso al 10’ del secondo tempo. E anche in questa circostanza Festa ha delle pesanti responsabilità perché prende gol sul suo palo e con uno specchio di porta molto ridotto. I 40 minuti fino al triplice fischio sono trascorsi con un Crotone molto raffazzonato, rabbioso nel tentativo di rendersi pericoloso che si concretizzano solo con un paio di colpi di testa di Budimir o un tiro molliccio di Stoian dalla distanza. E nemmeno l’ingresso di Nalini e Simy cambiano le cose. Il Pescara si guadagna la vittoria, il Crotone si merita la sconfitta e adesso la crisi è servita. A Stroppa il modo per uscire da questo cul de sac.