L’operazione Kerkent, coordinata dalla Procura distrettuale antimafia di Palermo, ha permesso di disarticolare un’associazione per delinquere con base operativa ad Agrigento e ramificazioni, in particolare, nel palermitano ed in Calabria, dedita all’organizzazione sia degli aspetti operativi che di quelli logistici di un’intensa attività di traffico di sostanze stupefacenti, attraverso uno strutturato gruppo criminale armato. L’attività sarà illustrata nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta stamane presso il Centro Operativo di Palermo. Tra gli arrestati anche il capo degli ultrà della Juventus Andrea Puntorno, tornato ad Agrigento dopo aver lasciato Torino. Secondo quanto emerso dall’inchiesta coordinata dalla procura di Palermo, l’uomo, già sottoposto a sorveglianza speciale, farebbe parte dell’associazione per delinquere. Il capo dei “Bravi ragazzi” è stato già coinvolto in operazioni contro lo smercio di droga e un vasto bagarinaggio. Nell’ordinanza anche il 50enne Antonio Massimino, ritenuto il reggente della famiglia di Agrigento – già detenuto in carcere – con l’accusa di aver ordinato un sequestro di persona e di avere commesso una violenza sessuale. Questi i nomi dei calabresi raggiunti da misura cautelare: Domenico Mandaradoni, 31 anni di Tropea e residente a Francica; Gregorio Niglia, nato Tropea e residente a Briatico, 36 anni; Francesco Romano, 33 anni nato a Vibo Valentia e residente a Briatico.
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