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Dicembre,23,2024

Operazione antimafia a Milano: sequestro da 5 milioni di euro, interessate anche società con sede in Calabria

Due imprenditori sono stati arrestati dalla Dia di Milano. Attraverso la costituzione di società, principalmente operanti nel settore edilizio, tutte aventi sede a Milano, gli indagati avrebbero consentito l’operatività di realtà imprenditoriali riconducibili al sodalizio mafioso dei “barcellonesi”, attivo sul versante tirrenico della provincia di Messina.
Durante l’operazione, sono stati condotti accurati accertamenti economico-patrimoniali in collaborazione con il Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. Questi accertamenti hanno permesso di disporre il sequestro preventivo urgente di complessi aziendali, beni immobili e conti correnti per un valore totale stimato in 5 milioni di euro.
L’esecuzione delle misure di sequestro, unitamente a una serie di perquisizioni, ha coinvolto diverse regioni del territorio nazionale. Il Gico della Guardia di Finanza di Milano ha attivamente partecipato all’azione, insieme al personale dei centri operativi Dia presenti a Roma, Catania, Messina, Firenze, Napoli e Catanzaro.
L’operazione è stata diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Milano e coordinata dal II Reparto della Direzione Investigativa Antimafia. Disposto il sequestro preventivo in via d’urgenza di compendi aziendali, beni immobili e conti correnti per un valore complessivo stimato in 5 milioni di euro. In particolare, i destinatari della misura restrittiva – emessa dal gip su richiesta della Dda milanese – già colpiti in passato da misure di prevenzione patrimoniali sarebbero responsabili, in concorso con altri soggetti, di condotte fraudolente finalizzate all’intestazione fittizia di diverse società aggiudicatarie di appalti pubblici, sull’intero territorio nazionale, alcuni dei quali di ingente importo o finanziati con fondi del Pnrr, Una volta ottenuta l’aggiudicazione delle commesse, spesso in associazione temporanea con altre imprese, le società riconducibili agli indagati provvedevano poi a conferire l’esecuzione materiale dei lavori ad altre società, anche con sede in Calabria. L’esecuzione delle misure, unitamente a numerose perquisizioni, ha interessato diverse regioni con la partecipazione del Gico della Guardia di Finanza di Milano nonché di personale dei centri operativi Dia di Roma, Catania, Messina, Firenze, Napoli, Catanzaro.

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