La Corte d’Assise di Catanzaro ha inflitto quattro ergastoli e una condanna a 24 anni di carcere nei confronti di cinque persone ritenute responsabili dell’omicidio del macellaio Francesco Rosso, avvenuto a Simeri Crichi il 14 aprile 2015 mentre la vittima si trovava all’interno del proprio negozio. Ergastolo per Gregorio Procopio, Antonio Procopio, Evangelista Russo e Francesco Mauro. Ventiquattro anni dovrà scontare Vincenzo Sculco al quale sono state riconosciute le attenuanti generiche. A settembre 2019 è stato condannato a 17 anni di reclusione, in sede di rito abbreviato, Danilo Monti, che avrebbe partecipato all’omicidio di Francesco Rosso. Un omicidio per dissidi tra le famiglie Russo e Rosso, per questioni anche di origine patrimoniale, che avrebbero alimentato la sete di vendetta di Evangelista Russo. Dopo una accesa lite avvenuta nel 1999 con il padre del macellaio, Russo avrebbe ordito a più riprese una vendetta. È qui che si innesterebbe il ruolo di Mauro, dipendente e factotum di Russo nella sua ditta di tornitura, che avrebbe commissionato l’esecuzione dell’omicidio a Danilo Monti per 30mila euro. Gli avrebbe fornito anche l’arma del delitto. E proprio Monti, dopo l’arresto, ha confessato, fornendo tutti i dettagli per chiudere il cerchio.