Ci sono anche l’imprenditore Francescantonio Stillitani, già sindaco di Pizzo ed assessore regionale al Lavoro, ed il fratello Emanuele fra gli arrestati dell’operazione Olimpo della Dda di Catanzaro. Erano entrambi da poco ritornati in liberta’ per l’operazione antimafia Imponimento dove rispondono dell’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Anche nel caso dell’operazione Olimpo la contestazione muove dalla presunta vicinanza ai clan vibonesi. Associazione di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, sequestro di persona, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza e traffico di influenze illecite, aggravati dal metodo mafioso, corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio, ricettazione, riciclaggio di macchine agricole. Una pagina intera è dedicata ai reati contestati. Dalle prime ore della mattinata, a Vibo Valentia, Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo, Avellino, Benevento, Parma, Milano, Cuneo, L’Aquila, Spoleto e Civitavecchia, la polizia ha dato esecuzione a un’ordinanza del GIP a carico di 56 persone. Secondo il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia, Francesco Messina, l’operazione ha consentito di smantellare un’organizzazione riconducibile al crimine di vibonese, operativa da almeno 4 anni. Ha inquinato l’economia locale, finendo per condizionare la libertà economica e commerciale della costa degli dei, il litorale prossimo a Tropea. Sequestrati anche 250 milioni di beni perché riconducibili all’organizzazione mafiosa, la conferma della potenza economica della cosca. “Colpisce però la totale assenza di denunce all’Autorità Giudiziaria” sottolinea deluso Francesco Messina..