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Settembre,8,2024

Nel 2022 Calabria bocciata per assistenza, meglio in ospedali

I risultati del monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA) per l’anno 2022 attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) sono stati illustrati oggi nel corso di un evento al Ministero della Salute.
Complessivamente, nell’anno 2022:
– registrano un punteggio superiore a 60 (soglia di sufficienza) in tutte le macro-aree le seguenti Regioni: Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia,
Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Puglia e Basilicata

– una Regione, la Valle d’Aosta, presenta un punteggio inferiore alla soglia in tutte e tre le macro-aree

– le Regioni Calabria, Sicilia e Sardegna presentano un punteggio sotto soglia nell’area della prevenzione e nell’area distrettuale

– la Provincia autonoma di Bolzano, l’Abruzzo ed il Molise presentano un punteggio sotto soglia per l’area della prevenzione

– per la Regione Campania il punteggio sotto soglia è riferito all’area distrettuale.

Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), realizzato in collaborazione con i referenti istituzionali e tecnici delle Regioni e con esperti epidemiologi e statistici provenienti dal mondo universitario e della ricerca, è stato introdotto con il DM 12 marzo 2019. NSG è un sistema descrittivo, di valutazione, monitoraggio e verifica dell’attività sanitaria erogata in tutte le Regioni ed è integrato con il sistema di Verifica degli Adempimenti a cui sono tenute le Regioni per accedere alla quota integrativa del fondo sanitario nazionale (FSN). L’articolazione del sistema di indicatori associa a ciascun LEA gli attributi rilevanti dei processi di erogazione delle prestazioni in termini di: efficienza e appropriatezza organizzativa, efficacia e appropriatezza clinica, sicurezza delle cure.

Nell’anno 2022, la Regione Calabria presenta due aree di assistenza, la prevenzione collettiva e la distrettuale, con punteggi molto bassi, pari rispettivamente a 36,6 e 34,9 (i peggiori tra le Regioni italiane).
Di poco superiore alla sufficienza il punteggio registrato dall’area ospedaliera (63,8).
Analizzando i singoli indicatori CORE dell’area prevenzione, si evidenziano il punteggio pari a 0 nelle coperture vaccinali nei bambini a 24 mesi sia nel ciclo base che per MPR (sul quale potrebbe aver inciso anche il passaggio alla fonte informativa dell’Anagrafe vaccinale nazionale) e i punteggi inferiori alla soglia dell’indicatore composito sugli stili di vita (54) e dell’indicatore “proporzione di persone che hanno effettuato test di screening di primo livello, in un programma organizzato per mammella, cervice uterina e colon-retto” (3).
Nell’area distrettuale, nell’anno 2022 c’è solo un indicatore che supera la soglia di adempienza con un punteggio massimo (tasso di ospedalizzazione standardizzato in età adulta per complicanze per diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva e scompenso cardiaco). Ottengono invece punteggi molto bassi gli altri 7 indicatori: intervallo Allarme-Target dei mezzi di soccorso (28 minuti); tasso di pazienti trattati in assistenza domiciliare integrata per intensità di cura; percentuale di re-ricoveri tra 8 e 30 giorni in psichiatria; numero deceduti per causa di tumore assistiti dalla Rete di cure palliative; numero di anziani non autosufficienti in trattamento socio-sanitario residenziale in rapporto alla popolazione residente, per tipologia di trattamento (intensità di cura); percentuale di prestazioni, garantite entro i tempi, della classe di priorità B ( prestazioni da eseguire entro 10 giorni)in rapporto al totale di prestazioni di classe B; consumo di farmaci sentinella/traccianti per 1.000 abitanti – Antibiotici. Gli ultimi due indicatori registrano un peggioramento rispetto all’anno precedente. Nell’area ospedaliera risultano fortemente critici gli indicatori: proporzione di colecistectomie laparoscopiche con degenza inferiore ai tre giorni (punteggio pari a 45,6); percentuale di pazienti di età 65+ con diagnosi di frattura del collo del femore operati entro 2 giorni in regime ordinario (30); percentuale di parti cesarei (32,6).
Per quanto riguarda il sottoinsieme NO CORE, si evidenziano criticità anche sui seguenti indicatori:
• area prevenzione: ”Proporzione di cancri in stadio II+ rilevati dai programmi di screening per il tumore della mammella (cancri screen-detected) ai round successivi a quello di prevalenza“
• area distrettuale: “Tasso di PIC (presa in carico) in cure domiciliari integrate I livello (Coefficiente di Intensità Assistenziale 1), II livello (CIA 2), III livello (CIA 3)”

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