'NDRANGHETA, SEQUESTRATI BENI PER 50 MILIONI A TRE IMPRENDITORI

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Ammonta a 50 milioni di euro il valore complessivo dei beni sequestrati stamane dal centro operativo della Dia di Reggio Calabria, da militari dello Scico di Roma e del comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, supportati dalle articolazioni locali delle forze dell’ordine nelle province di Milano, Brescia, Mantova, Varese, Pavia, La Spezia, Vicenza, Lecce e Sassari, con il coordinamento della Procura nazionale antimafia e della Procura antimafia reggina. I provvedimenti sono stati emessi dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta congiunta del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho e del procuratore capo di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri. La procedura seguita è stata applicata nel distretto reggino per la prima volta dopo la riforma del 2015 del codice antimafia, che ha attribuito anche al procuratore nazionale antimafia la titolarità della proposta di misure di prevenzione di natura patrimoniale. Il sequestro riguarda società, beni mobili e immobili, nonché rapporti finanziari riconducibili agli imprenditori Antonino Scimone, 45 anni, Antonino Mordà di 51 e Pietro Canale, di 41 indiziati di contiguità a note cosche reggine.

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