Il Consiglio dei Ministri ha disposto lo scioglimento del Consiglio comunale e il commissariamento di Saint-Pierre, comune di 3.000 abitanti alle porte di Aosta, per ‘infiltrazioni mafiose’. Il provvedimento fa seguito all’istruttoria avviata dopo l’operazione Geenna della Dda di Torino su infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta e che aveva portato all’arresto anche di un assessore comunale di Saint-Pierre. La commissione d’accesso antimafia si era insediata nell’aprile 2019, a seguito dei 16 arresti scattati nell’ambito dell’operazione Geenna di Dda di Torino e carabinieri contro la presunta infiltrazione della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Tra gli altri era finita in carcere – e nei mesi successivi ai domiciliari – Monica Carcea, all’epoca assessore comunale di Saint-Pierre alla Programmazione, finanze e patrimonio, imputata per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo l’accusa Carcea, dopo essere stata eletta nel 2015 con “l’appoggio elettorale da parte di Marco Fabrizio Di Donato” si era rivolta a lui, al ristoratore Antonio Raso e al consigliere comunale di Aosta sospeso Nicola Prettico, in base alle indagini dei carabinieri tutti e tre membri della locale di ‘ndrangheta del capoluogo regionale valdostano, chiedendo di intervenire a “comporre le tensioni e i contrasti” con altri membri della giunta comunale di Saint-Pierre.