Beni per 900mila euro sono stati confiscati dalla Guardia di finanza a Leonardo Dellavilla, un imprenditore di Bova Marina operante nel settore della ristorazione. Il provvedimento è stato disposto dal Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della DDA. I giudici hanno disposto anche la sorveglianza speciale per l’imprenditore 47enne, “indiziato di appartenenza alla ‘ndrina Vadalà di Bova Marina”. I finanzieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno eseguito accertamenti anche attraverso l’analisi delle transazioni economico-finanziarie effettuate da Dellavilla negli ultimi 20 anni. La Procura sostiene di aver dimostrato la pericolosità sociale di Dellavilla e la sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio effettivamente posseduto. Tra i beni confiscati tre polizze assicurative per un valore di 300mila euro, un’auto, 12 fabbricati e 10 terreni tra Bova Marina e Reggio Calabria. Tutti i beni erano stati già sottoposti a sequestro preventivo nell’agosto 2020. Genero del boss Domenico Vadalà detto “Micu u lupu”, l’imprenditore Leonardo Dellavilla è stato coinvolto nell’inchiesta “Mandamento Jonico” con l’accusa di associazione mafiosa. Al termine del processo di primo grado, celebrato con il rito abbreviato, nel 2019 è stato però assolto per non aver commesso il fatto così come era stato assolto nel 2009 anche nel processo “Bellu lavuru”.