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Novembre,19,2024

MUSICA, LA BEAT GENERATION IN UN’INIZIATIVA AL MUSEO DEL ROCK

Un tuffo nel passato per ricordare la “Beat generation”, un fenomeno musicale, sociale e letterario che ha fatto epoca e segnato la vita di tanti intellettuali d’oltreoceano ed europei. Al Museo del Rock di Catanzaro, riaperto per l’occasione dopo il triste periodo delle restrizioni legate alla pandemia (la ripresa della regolare attività della struttura dovrebbe essere comunque imminente), Piergiorgio Caruso, fondatore di una struttura che non ha uguali in tutta Italia, ha rievocato i tratti caratteristici ed i tanti artisti di una fase irripetibile della storia della musica e della letteratura mondiali, da Bob Dylan a Janis Joplin, passando attraverso personaggi del calibro di Jim Morrison, Joan Baez e John Lennon. Tra l’ascolto di brani musicali dell’epoca, gli interventi di Caruso e la lettura, intensa ed emotivamente coinvolgente, da parte dell’attore Salvo Venuto di poesie di Lawrence Ferlinghetti, Allen Ginsberg, Gianni Milano, Aldo Piromalli e di alcuni brani di “On the road” di Jack Kerouac, l’iniziativa si é risolta in un grande arricchimento culturale per tutti, suscitando una vasta eco di interesse. Piergiorgio Caruso ha raccontato una serie di aneddoti ed episodi di vita riguardanti, in particolare, i cantanti che hanno rappresentato la “Beat generation”. Tra questi significativo il riferimento a Jim Morrison, morto alla stessa età “maledetta” di 27 anni in cui sono scomparsi tanti altri artisti come Jimi Hendrix, Janis Joplin, Brian Jones ed Amy Winehouse. Morrison non si separava mai dalla sua copia di “On the road”, di Jack Kerouac, lo scrittore considerato il padre della “Beat generation”. Il leader dei “Doors” arrivava al punto di dormire, in spiaggia o altrove, usando come cuscino proprio la sua copia di “On the road”.

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