Una masseria fatiscente, in cui vivevano in condizioni igienico-sanitarie precarie decine di cittadini di origine africana usati come forza lavoro nei campi, è stata sequestrata a Meliccucco, nella piana di Gioia Tauro, dalla polizia che ha denunciato tre persone. L’indagine, coordinata dalla Procura di Palmi e condotta da personale della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Gioia Tauro, è iniziata nell’ambito dei controlli interforze disposti dal Questore per reprimere il caporalato. Grazie a servizi di osservazione e pedinamento e alle intercettazioni, gli investigatori sono risaliti alla struttura sequestrata, di proprietà di V.F., di 81 anni, quale luogo in cui decine di extracomunitari prevalentemente regolari, in condizioni di assoluto disagio, degrado e di igiene precaria, dimoravano in attesa di essere “collocati” al lavoro, in condizioni di sfruttamento, da un imprenditore agricolo, V.F. (35), che contava su un caporale, K.S. (54) del Burkina Faso.