(ANSA) Circa una trentina di persone, su iniziativa dell’Unione Sindacale di Base, si sono riunite a metà pomeriggio davanti al Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino per dare, simbolicamente, l’ultimo saluto a Soumaila Sacko, il 29enne bracciante maliano e sindacalista ucciso in Calabria lo scorso 2 giugno in una fabbrica dismessa mentre recuperava alcune lamiere per costruire un riparo all’interno della baraccopoli di San Ferdinando. Quasi 40mila gli euro raccolti per il rimpatrio della salma grazie ad una campagna fondi avviata dall’Unione Sindacale di Base. Il feretro con la salma di Soumaila Sacko, giunto in transito allo scalo romano all’aeroporto di Lamezia Terme, partirà questa sera alle 19.25, su un volo Ethiopian Airlines, destinazione Addis Abeba e poi Bamako, capitale del Mali, dove ad attenderlo troverà una delegazione Usb guidata da Aboubakar Soumahoro. Con le bandiere Usb in vista, davanti ad un’immagine di Sacko i sindacalisti (“Soumaila è vivo e lotta insieme a noi”, hanno scandito), nel saluto all’attivista, hanno ricordato la sua figura e “che in Italia vige sempre l’articolo 2 della Costituzione (“La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”), ribadendo il no a razzismo e sfruttamento.