La Legge finanziaria, come approvata dal Senato, diventerà definitiva e, pertanto, dovrà essere studiata e valutata in ogni singola parte, come non è stato possibile fare finora perché presentata a scatola chiusa. Per quanto ci riguarda abbiamo cominciato a leggerla a partire dagli emendamenti relativi agli Lsu ed Lpu. Il Governo ha inserito nella Legge finanziaria un emendamento che, per i lavoratori Lsu e Lpu calabresi, ha prorogato per dieci mesi, al 31 ottobre 2019, i contratti a tempo determinato, attraverso l’utilizzazione delle risorse del FSO nella disponibilità del Ministero del lavoro per i contratti a termine. Non sono state accolte le richieste di deroga ai piani dei fabbisogni e del turnover, sostenute dalle OO.SS. e dal Presidente della Giunta regionale Mario Oliverio, per il completamento del processo di stabilizzazione, le uniche misure indispensabili per chiudere definitivamente la pagina dolorosa del precariato. Il Governo, che è stato costretto a intervenire -sia pure con una misura parziale- a seguito della mobilitazione e la lotta dei lavoratori interessati, non solo ha rinviato di dieci mesi il problema della stabilizzazione, ma ha peggiorato alcune condizioni rispetto a quanto previsto sino ad ora per le assunzioni a tempo indeterminato di questi lavoratori. Le assunzioni a tempo indeterminato, infatti, potevano essere attivate dalle amministrazioni senza selezione per le categorie A e B e, per le categorie più elevate, con una selezione curata direttamente dagli enti. La Legge finanziaria del 2019 invece entra nel merito delle selezioni e indica la via: selezione per le categorie A e B e procedure concorsuali per le categorie più elevate. Le “procedure – come riporta la Legge finanziaria – saranno organizzate dal Dipartimento funzione pubblica tramite la commissione per l’attuazione del progetto di riqualificazione delle PPAA RIPAM. Le graduatorie approvate vengono impiegate secondo l’ordine di merito per assunzioni a tempo indeterminato da parte delle PPAA che già utilizzavano i lavoratori inseriti nelle graduatorie e subordinate ai limiti delle facoltà assunzionali da parte della PPAA”. Quindi si dovrebbero realizzare graduatorie uniche sulla base di un punteggio da cui dovrebbero attingere gli Enti. La mobilità territoriale sarà possibile in caso di contratti a tempo indeterminato, come già avveniva prima; nessuna deroga al turnover e al piano dei fabbisogni delle Amministrazioni che attualmente utilizzano Lsu e Lpu; nessuna garanzia di risorse ulteriori a quelle previste nella convenzione siglata dalla Regione il 31 luglio u.s. con il Ministero del lavoro. In sostanza l’unica azione possibile – anche questa conseguenza di una forte mobilitazione dei lavoratori – da parte delle Amministrazioni è la proroga dei contratti a tempo indeterminato fino al 31 ottobre 2019 per 26 ore settimanali per tutti gli Lsu e Lpu, mentre il Dipartimento Lavoro del Ministero dovrà preparare selezioni e concorsi e, dopo l’espletamento, le Amministrazioni potranno assumere fino alla concorrenza di quanto previsto nel proprio piano dei fabbisogni. Restano indeterminate alcune questioni complesse sul destino dei lavoratori in graduatoria in posizione non utile per accedere ai posti disponibili in base al turnover degli enti in cui sono e che non verranno assorbiti da enti limitrofi; come resta aperto il problema dei lavoratori che non supereranno le prove concorsuali. “Non prevedere le deroghe al turnover e al piano dei fabbisogni è il vero problema che sin da subito abbiamo posto al Governo – sostiene l’assessore Angela Robbe- perché senza deroghe molti lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità non potranno essere assorbiti dagli enti. Cosa succederà a questi lavoratori? Torneranno in un bacino? Saranno inseriti in una graduatoria ad esaurimento? Nel frattempo avranno un lavoro e, di conseguenza, un reddito? L’emendamento del Governo lascia irrisolte molte delle problematiche legate al progetto di stabilizzazione degli Lsu e Lpu calabresi. Ciò vuol dire che non solo non si sono date risposte alle richieste che sono state poste dalla Regione per rendere perseguibili le stabilizzazioni, ma si sono aggiunti ulteriori elementi di incertezza, che continuano a preoccuparci grandemente, nonostante i toni rassicuranti che arrivano dal Governo, ma ci auguriamo che questi dubbi possano essere oggetto di confronto tra tutte le parti interessate dalla questione per trovare una soluzione condivisa, perseguibile e che guardi al l’interesse e alla salvaguardia dei lavoratori.”