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Novembre,5,2024

LE DIEDE FUOCO, LA PROCURA CHIEDE DI CONFERMARE LA CONDANNA

La Procura generale di Reggio Calabria ha chiesto la conferma della condanna inflitta in primo grado a Ciro Russo, l’uomo che tre anni fa tentò di uccidere la ex moglie dandole fuoco. La richiesta è giunta nell’udienza celebrata in Corte d’Appello, al termine della requisitoria del sostituto procuratore generale Francesco Tedesco che ha sollecitato la conferma dei 18 anni di reclusione. Russo era evaso dai domiciliari che stava scontando a casa dei genitori a Ercolano il 13 marzo 2019, per recarsi a Reggio Calabria col fine di uccidere l’ex moglie Antonietta Rositani. Quella mattina, in via Frangipane, l’uomo prima speronò l’auto della donna. Quindi le si avvicinò con una tanica di benzina e la versò addosso a Antonietta. Poi fuggì. A bloccarlo furono gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria che lo rintracciarono il giorno dopo nei pressi dell’ospedale. Antonietta Rositani si salvò grazie alla sua voglia di vivere. Uscì dall’auto avvolta dalle fiamme e si gettò in una pozzanghera d’acqua mentre l’ex marito continuava ad inveire contro di lei. La donna riportò gravissime ustioni che le ricoprivano il 50% del corpo, uscendo dal Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria solo dopo 20 mesi e dopo avere subito decine di interventi chirurgici. Secondo l’accusa, quella di Russo fu un’azione pianificata. Una tesi sostenuta anche dalla Procura generale. Il processo è stato rinviato al 20 aprile quando sono previste le arringhe della difesa e la sentenza di secondo grado.

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