Davide Ferrerio, il bolognese di origini calabresi aggredito a Crotone, non conosceva il suo assalitore. Quella sera si trovava su via Vittorio Veneto, nei pressi del Palazzo di Giustizia, in attesa di un suo amico per andare in pizzeria. Anche Nicolò Passalacqua si trovava sul posto. Era lì per capire chi fosse il 31enne che aveva scritto su instagram alla minorenne col desiderio di incontrarla; perché anche Nicolò era interessato alla ragazza. La squadra mobile di Crotone ha accertato la dinamica dei fatti accaduti la sera dell’11 agosto scorso che hanno causato la violenta aggressione ai danni di Davide Ferrerio, ricoverato in gravi condizioni dapprima a Catanzaro e da 48 ore a Bologna. Il 31enne e la minorenne avevano conversato sulla chat. Poi la richiesta di incontrarsi per conoscersi. Insieme a due parenti, alla minorenne, alla madre della ragazza col compagno e a un altro figlio di questa coppia, Nicolò Passalacqua arriva sul luogo del delitto. Anche lui vuole sapere chi è il corteggiatore sconosciuto. L’uomo viene affrontato dalla madre della minorenne ma nega di essere lì per l’incontro. Si allontana e scrive sulla chat di indossare una camicia bianca per sviare gli accompagnatori della minorenne. La ragazza legge il messaggio ad alta voce e Nicolò Passalacqua comincia a guardarsi intorno. La sfortuna vuole che Davide indossi proprio una camicia bianca. Le immagini dei sistemi di videosorveglianza registrano tutto. Passalacqua si avvicina a Davide, gli chiede se sia lui la persona dell’appuntamento. Davide è all’oscuro ma impaurito cerca di allontanarsi, cammina velocemente, poi corre verso casa. Passalacqua interpreta quell’atteggiamento come una conferma, rincorre Davide, lo raggiunge poche centinaia di metri più avanti e lo colpisce con una ginocchiata allo sterno ed almeno due pugni in volto. Le immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza, l’analisi dei messaggi sui cellulari e gli interrogatori non lascerebbero dubbi.

