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Novembre,15,2024

LA VISITA DI CONTE IN CALABRIA. IL PREMIER: "REGIONE SOFFERENTE, QUI GRAVE DISAGIO SOCIALE"

AGGIORNAMENTO:
“Avrei voluto venire prima, la Calabria è stata un po’ trascurata e volevo dare la testimonianza dell’attenzione del governo verso una regione molto sofferente, dove c’è un grave disagio sociale”. La prima visita di Giuseppe Conte in Calabria lascia presagire un particolare interessamento del governo gialloverde nei confronti del territorio più fragile e depresso d’Italia. Il premier ha partecipato questa mattina a un incontro in Prefettura a Reggio Calabria, prima tappa di un mini-tour che prevede tappe a Locri – con una sosta all’Ostello Locride, confiscato alla ‘ndrangheta, e davanti alla casa di Francesco Fortugno, l’ex vicepresidente del Consiglio ucciso nel 2006 – e a Isola Capo Rizzuto. Al vertice hanno partecipato, oltre al capo del governo e al prefetto Michele di Bari, anche il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, il governatore, Mario Oliverio, e il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra. Conte si è detto consapevole dello stato di disagio della Calabria e ha sottolineato “l’attenzione per il rispetto della legalità” in una regione che ‘ospita’ la ‘ndrangheta, tra le organizzazioni criminali “più virulente e più insidiose per la capacità di penetrazione nel tessuto economico e sociale”. Ma la Calabria, secondo il premier, non può essere “tacciata” solo per le questioni legate alla criminalità. Deve invece essere “accompagnata nello sviluppo e nella crescita economica e sociale”. “I dati – ha spiegato Conte – dicono che nel 2016 26mila giovani laureati hanno abbandonato questo territorio. Significa perdita di capitale umano in una regione con una ampia diffusione di povertà e in cui una famiglia su tre è povera. Dobbiamo lavorare tanto”. Il presidente del Consiglio prende tempo, invece, per quel che riguarda la Sanità regionale: “Va resa più efficiente. La rimozione del commissario Scura? Stiamo raccogliendo i dati, ci stiamo lavorando”. Conte, prima di lasciare Reggio, ha assicurato che tornerà a gennaio. All’uscita dalla Prefettura una folla di lavoratori ha parlato per alcuni minuti con il premier per chiedere interventi a favore dell’occupazione. “Mi auguro che questo sia l’inizio di un rapporto che porti a soluzioni per la regione”. Questo il commento di Oliverio al termine del vertice in Prefettura. Il governatore ha assicurato che tra la sua amministrazione e il governo “non c’è un problema di distanza politica. Ho elencato i problemi su cui riaccendere riflettori, tra cui la crescita e lo sviluppo, nella direzione di lavoro per i giovani e sostegno alle imprese”. Oliverio ha posto l’accento sullo stato delle infrastrutture con un’attenzione particolare per Gioia Tauro: “Non possiamo assistere al prolungamento di questa crisi. Ho chiesto un’iniziativa del governo nei confronti del terminalista, affinché si chiuda questa fase di stallo e si nomini immediatamente il rappresentante del ministero delle Infrastrutture nel comitato per la Zes, che deve finalmente partire. Sollecito questa nomina da giugno, ma ancora non c’è stata”. Le altre questioni sottoposte al premier sono state l’assetto del sistema ferroviario e l’Alta velocità da Salerno a Reggio Calabria: “Abbiamo predisposto uno studio di fattibilità, ma è necessaria una determinazione del governo”, ha chiarito il governatore. Un passaggio del vertice è stato dedicato anche alla Sanità, con Oliverio che ha ribadito “la necessità di assumere un atto interruttivo. Ho ricordato a Conte che il tavolo interministeriale ha sancito ancora una volta il fallimento del commissariamento. È paradossale che i calabresi paghino il massimo delle tasse con il minimo dei servizi. Bisogna mettere la Calabria nelle condizioni di riorganizzare il sistema sanitario per metterlo al livello delle altre regioni”

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