LA CALABRIA VERSO LA ZONA GIALLA

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La Calabria non avrà più la brutta etichetta di “regione non valutabile per incompletezza nella trasmissione delle statistiche” e passerà in “zona gialla”. Il parametro, tra i 21 indicatori richiesti per l’attività di monitoraggio, cerchiato in rosso dall’Istituto Superiore di Sanità. I problemi di digitalizzazione ed i ritardi biblici della diramazione dei dati dell’Asp di Cosenza a pesare come un macigno. Nell’Asp più grande della Calabria dove i referti dei singoli tamponi vengono caricati a mano su file ogni giorno, con dispendio di tempo ed energie, con una pianta organica che dovrebbe essere dotati di almeno 70 unità di personale. Vi operano invece solo 38 impiegati. L’incompletezza e la conseguente non valutabilità dei dati forniti dalla Calabria, era in particolare riferita ad un parametro particolarmente importante per la gestione della pandemia. Un parametro che misura il numero di casi sintomatici notificati nell’arco temporale di trenta giorni, in cui è indicata la data di inizio dei sintomi. Un parametro che per essere valido deve superare a livello regionale la soglia del 60 percento. In altre parole, la Regione deve essere in grado di fornire l’indicazione della data di inizio dei sintomi per almeno il 60 percento dei casi sintomatici trasmessi negli ultimi trenta giorni. Una soglia superata grazie alle informazioni dell’Asp di Cosenza, in grado di indicare nel cento percento dei casi sintomatici registrati negli ultimi trenta giorni, la data di inizio dei sintomi. Importante novità, che sommata all’aumento dei posti letto dei reparti Covid ed alla bassa percentuale di occupazione dei posti di terapia intensiva, dovrebbe consentire, da domenica 13 dicembre, il cambio di zona. Decisione che dovrebbe essere ratificata dal Governo domani.

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