L’aereo che l’Italia intera stava aspettando con il fiato sospeso è atterrato all’aeroporto di Fiumicino. Non sarà l’ultimo velivolo a percorrere la rotta che dall’Afghanistan conduce a Roma, ma intanto una parte delle persone interessate dai drammatici eventi di questa settimana può essere considerata in salvo. Il ponte aereo, comunque, è destinato a perdurare, perché gli italiani e le persone che hanno collaborato con la nostra missione, quindi con la nostra Ambasciata, non sono ancora tutti in patria. Sul volo, peraltro, c’erano sì alcuni membri del corpo diplomatico, ma anche una ventina di afghani che sono stati evacuati. Gente che ha avuto a che fare con la nostra attività diplomatica in loco. L’orario di arrivo è stato quello delle 14,30, così com’era stato previsto dalle autorità preposte. Il velivolo, in totale, ha trasportato in patria 70 donne e uomini che rischiavano di rimanere intrappolati nell’inferno di Kabul. Al momento non si conosce il numero dei voli che dovranno essere predisposti durante i prossimi giorni. Quello che si sa è che il piano d’attuazione italiano prevede ulteriori viaggi d’emergenza. Sarà importante continuare a monitorare la situazione in modo che nessuno venga lasciato all’interno di un contesto tragico ed in evoluzione. Alla costituzione di un nuovo Emirato sembra ormai mancare davvero poco, con tutto quello che ne consegue per la sicurezza del nostro personale.