La Polizia di Stato ha arrestato un giovane, Federico Amato, di 27 anni, nomade, con l’accusa di essere il responsabile dell’incendio doloso che la mattina del 29 gennaio scorso, in località “Giovino” di Catanzaro, ha danneggiato sei automobili, una delle quali è rimasta distrutta.
L’arresto è stato fatto dalla Squadra mobile in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catanzaro su richiesta della Procura della Repubblica.
Amato è stato identificato grazie alle immagini riprese dalle telecamere del sistema di videosorveglianza e ad una serie di mirate attività investigative. Dalle indagini è emerso, in particolare, che il nomade, giunto sul posto a bordo di uno scooter, avrebbe dapprima appiccato il fuoco ad una delle automobili che erano parcheggiate davanti alla chiesa di località “Giovino”, una Mini Cooper, e che l’incendio, a causa dell’eccessiva quantità di liquido infiammabile utilizzato, si sono poi estese ad altre cinque vetture, danneggiandole gravemente.
La polizia ha accertato, in particolare, che destinataria dell’intimidazione é risultata una donna proprietaria della vettura che è stata la prima data alle fiamme. Il movente dell’incendio sarebbe da collegare una vendetta contro la donna proprietaria della Mini Cooper provocata da motivi che sono in corso d’accertamento.
Gli investigatori, tra l’altro, non escludono che Amato, già destinatario, tra l’altro, di un obbligo di dimora, possa avere appiccato l’incendio su mandato di una persona che si sta cercando adesso d’identificare. Sarebbe stato proprio il mandante che avrebbe nutrito motivi di risentimento nei confronti della donna proprietaria della Mini Cooper distrutta nell’incendio. (ANSA).