Questa è forse tra le più belle iniziative di quest’anno che l’Arma organizza insieme a rappresentanti delle diverse comunità.
Condividiamo con la cristianità, con il cattolicesimo, molti dei principi fondamentali, la prossimità, la vicinanza ai più poveri, ai più deboli e tutto sommato i presepi rappresentano anche questo, cioè la natività in casa di ciascuno, in modo che ciascuno possa ispirarsi a quei valori che la cristianità e la natività in questo caso porta con sé”.
Lo ha detto il comandante della Legione carabinieri Calabria, generale Riccardo Sciuto, a Cosenza, per l’inaugurazione della mostra di Presepi organizzata dall’Aiap e dall’Arma dei Carabinieri.
Sessantatré i presepi artigianali in mostra all’interno della Caserma “Paolo Grippo”. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, la prefetta di Cosenza Rosa Maria Padovano, il sindaco della città Franz Caruso e l’arcivescovo metropolita monsignor Giovanni Checchinato.
“Fare il presepe nelle case – ha detto monsignor Checchinato – corrisponde a parer mio a quella espressione che ha detto Papa Francesco dicendo che la fede non si parla con linguaggi troppo raffinati, la fede si parla in dialetto e il presepe è una sorta di espressione dialettale, dunque di quel linguaggio più intimo, più casareccio che è il proprio nostro. Allora lì troviamo la bellezza anche della fede che prende la forma di un uomo, di una donna, di un bambino – ha aggiunto il presule cosentino – di gente che lavora, di gente che dorme, di gente che si affatica, di gente che è la nostra storia perché la fede entra nella nostra storia e la rende diversa se noi vogliamo”.(ANSA)