Standing Ovation e applausi a scena aperta per il noto soprano crotonese Teresa Cardace che, nei giorni scorsi è volata in Grecia invitata a rappresentare il bel canto italiano, in occasione dei festeggiamenti callassiani, nel centenario della nascita della più grande cantante lirica che il teatro d’opera abbia mai avuto: il soprano di origine greca Maria Callas.
La “divina” , come è stata soprannominata dai melomani, unica per vocalità, stile, personalità ed eleganza, è stata lungamente ricordata dal divo televisivo Alexis Costalas, intervenuto per presentare le serate a lei dedicate nelle città di Karditsa ( presso la Sala Aphrodite del lussuoso Kierion Hotel) e presso il magnifico Teatro Comunale di Trikala, alla presenza delle massime autorità e di un pubblico numeroso ed appassionato. Il soprano crotonese Teresa Cardace,padrona della scena, ha eseguito difficili ed intense arie tratte dal repertorio che la Callas soleva interpretare tra le quali spiccano per grande intensità emotiva e grande padronanza dei mezzi vocali le pucciniane arie “Vissi d’arte” e ” Un bel dì vedremo”, la raffinata aria “Io son l’umile ancella” del calabrese Francesco Cilea e la drammatica “Pace,pace, mio Dio” di Giuseppe Verdi. Affiancavano la Cardace, due splendide allieve della sua Scuola di Canto, il soprano Francesca Campanella ed il mezzosoprano Ester Ferraro. Entrambe le belle e giovani artiste hanno dato prova di grande bravura vocale ( una menzione speciale meritano la “Casta Diva” di Francesca Campanella e l’aria “Che farò senza Euridice ” del mezzosoprano Ester Ferraro) ed enorme presenza scenica, suscitando gli
applausi ed i consensi del pubblico.
Le tre cantanti sono state supportate musicalmente dal pianismo raffinato e puntuale di Maria Sarli.
I riuscitissimi eventi, organizzati da Nikos Efthimiadis rientravano nella programmazione del Festival Internazionale di Karditsa, in collaborazione con la “Federazione Panellenica di amicizia e cooperazione degli allievi delle Università Italiane” e l’Associazione “Amici delle malattie croniche” dell’ospedale di Trikala.