Gentile Presidente,
La classifica sulla qualità della vita nelle città italiane, non può lasciare indifferente il Presidente del Consiglio dei Ministri, e l’ultima posizione, quella della città di Crotone, non può passare inosservata.
I drammatici dati sono la sintesi di quella che rappresenta oggi Crotone, ma quello che più rammarica a tanti cittadini crotonesi è l’apatia amministrativa rispetto a tutto quello che si potrebbe fare su questo territorio ma che invece resta frenato. Tra i dati negativi emersi quelli più rilevanti: inquinamento ambientale, tasso di disoccupazione e qualità del sistema sanità.
A questo aggiungiamo che proprio di recente è stato chiuso l’Aeroporto del territorio, unica possibilità di comunicazione dignitosa per i tanti malati o per giovani costretti a trovare lavoro altrove.
In questo stato di cose dal 2004 un imprenditore calabrese di nome Massimo Marrelli, ha inseguito il sogno di realizzare a Crotone una Clinica per la cura di quelle patologie che purtroppo affliggono in prevalenza calabresi e crotonesi (residenti in una delle più grandi aree SIN) e per le quali esiste una forte emigrazione verso Ospedali e cliniche private del Nord Italia.
Nel 2012 Massimo Marrelli partecipa ad un’asta del Tribunale di Crotone e acquisisce una struttura sanitaria esistente a Crotone dagli anni 80, poi fallita, che aveva originariamente 100 posti letto. La struttura viene completata, migliorata, ed a Ottobre 2013 fa richiesta alla Regione Calabria di domanda di autorizzazione per l’esercizio dell’attività sanitaria. Ottiene l’autorizzazione sanitaria ed il relativo accreditamento dopo ben tre anni, nell’Ottobre 2016 ed oggi, ancora, la struttura è ferma perché senza un contratto non può lavorare in nome e per conto del Sistema Sanitario Nazionale.
Una struttura importante, un fiore all’occhiello del sud Italia per tecnologie e innovazioni possedute, ancora ferma, e che diventa lo specchio di come vanno le cose dalle nostre parti. E’ inutile dire che questo stato di cose aggrava la già debole e depressa economia locale: da un lato un imprenditore che ha investito in un territorio “particolare” e che, se entro fine anno non vede entrare in funzione la struttura, rischia di mettere a repentaglio tutto il gruppo di aziende che oggi conta oltre 300 dipendenti: E’ inutile dire che anche i nuovi posti di lavoro previsti sfumerebbero con la nuova iniziativa che a regime potrebbe occupare fino a 180 collaboratori ed oggi ha già fatto 80 assunzioni proprio con il Jobs Act.
Il nostro Comitato, formato da potenziali collaboratori, pazienti, amici, liberi cittadini, qualche mese aveva avviato una importante campagna di raccolta firme consegnando ai ministeri ben 15.000 le firme raccolte di Calabresi che vedono in questa struttura una speranza.
Oggi noi lanciamo un grido di allarme e chiediamo al Presidente del Consiglio di interfacciarsi con gli uffici regionali deputati, affinché si faccia in fretta.
In una recente visita in Calabria anche il Ministro Beatrice Lorenzin ha affermato che se la struttura è stata accreditata presto avrà il budget. Ma il “presto” della burocrazia troppo spesso non coincide con la fretta e le necessità che impone la vita quotidiana.
Oggi, onorevole Presidente, la chiamiamo in causa e i 15.000 firmatari della petizione di Crotone, l’ultima città d’Italia, le chiedono un segnale urgente.
IL COMITATO
Pro Marrelli Hospital a Crotone