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Novembre,18,2024

Francia: raffinerie ferme e 200 cortei contro il piano pensioni

Seconda giornata di mobilitazione generale dei francesi contro l’impopolare riforma delle pensioni, che vuole aumentare a 64 anni l’età per lasciare il lavoro, contro gli attuali 62.
Mentre la legge è da ieri in Assemblée Nationale, con un dibattito dai toni molto accesi, il sindacato promette di portare in piazza più manifestanti del 19 gennaio, quando – secondo i calcoli – furono fra 1 e 2 milioni in circa 200 città.
Gli scioperi colpiscono pesantemente i trasporti pubblici, la scuola, la sanità e molto seguita si annuncia la partecipazione nelle raffinerie e nelle centrali elettriche. A Parigi sono attese centinaia di migliaia di manifestanti, questa volta non nel quadrante “storico” della protesta in città (République-Bastille) ma nel quartiere di Montparnasse, da place d’Italie a les Invalides. Il ministero dell’Interno ha annunciato lo schieramento di 11.000 fra gendarmi e poliziotti, un migliaio in più rispetto al 19 gennaio. L’atmosfera è tesa in aula – dove ieri è arrivata la riforma ed all’esame delle commissioni – e nelle piazze, dopo che la premier Elisabeth Borne ha annunciato nel fine settimana che l’età pensionabile a 64 “non è più negoziabile”.
La nuova mobilitazione rappresenta la lotta del “popolo” francese “dinanzi alla casta e al suo governo”. Il leader della France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, lo sostiene in un messaggio pubblicato su Twitter. “Oggi non è un giorno ordinario – scrive Mélenchon – è il giorno del grande sole del popolo. Difende il suo diritto ad una esistenza umana dinanzi alla casta e al suo governo”. Mélenchon è atteso oggi alla manifestazione di Marsiglia. (ANSA)

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