Continua a rimanere antidoto principe ed elisir di longevità la Dieta Mediterranea, ma fatica ad arrivare sulle tavole soprattutto a quelle delle grandi città. L’allarme arriva con l’ultima edizione di Roma ExpoSalus and Nutrition, evento che ha coinvolto alla Fiera di Roma cittadini e professionisti sulla buona salute. Chef stellati e operatori del settore, a confronto, hanno espresso preoccupazione sulla difficoltà di recuperare con facilità ingredienti che fanno parte integrante dell’alimentazione proposta dalla dieta diventata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco, oltre a segnalare uno svuotamento dei contenuti dietro il significato di dieta mediterranea. “Il problema- afferma la chef stellata Cristina Bowerman, con diverse realtà ristorative nella Capitale – non è tanto il costo di proporre un menu con prodotti della dieta mediterranea, quanto quello della reperibilità e della logistica. Il modello da seguire – sostiene la presidente degli Ambasciatori del gusto – deve essere quello dello chef di campagna che ha naturalmente più facilità a recuperare gli ingredienti avendoli praticamente sul posto, ma allo stesso tempo bisogna mettere in condizione anche lo chef delle grandi città con piattaforme logistiche e magari attuando una liberalizzazione dei farmer’s market, pensando a possibili sgravi fiscali”. Dal punto di vista strettamente nutrizionale Giuseppe Scapagnini, biochimico clinico Università degli studi del Molise e direttore del comitato promotore di “Roma ExpoSalus”, sottolinea invece il problema che il messaggio di dieta mediterranea “e’ stato svuotato di contenuti, legando il concetto soprattutto al marketing e trascurando i valori nutrizionali degli alimenti, dimenticando inoltre di evidenziarli con maggiore attenzione nelle etichette dei prodotti alimentari”.