Verifica straordinaria sui Direttori Generali degli enti del Servizio sanitario regionale ogni sei mesi da parte del commissario ad acta con la possibilità, in caso di esito negativo, di “dichiarare l’immediata decadenza, nonché la risoluzione del contratto, del direttore generale valutato negativamente”. E’ quanto prevede la bozza di decreto ‘Disposizioni speciali per il rafforzamento della gestione commissariale del Servizio sanitario della Regione Calabria’, che l’Ansa ha potuto visionare, annunciato dal ministro della Salute Giulia Grillo a seguito della situazione di emergenza della sanità regionale rilevata nella sua ultima visita a marzo. Nella Regione Calabria, si legge nella bozza di decreto, si applicano le speciali disposizioni “per diciotto mesi dalla data della sua entrata in vigore”. L’articolo 2 stabilisce che il commissario ad acta, ogni sei mesi, “è tenuto ad effettuare una verifica straordinaria sull’attività dei direttori generali delle aziende sanitarie, delle aziende ospedaliere e delle aziende ospedaliere universitarie”. Il Commissario ad acta, si legge nella bozza di decreto, “previa contestazione, provvede motivatamente, entro 15 giorni dall’avvio del procedimento (…) a dichiarare l’immediata decadenza, nonché la risoluzione del contratto, del direttore generale valutato negativamente”. In caso di verifica negativa del direttore generale, il Commissario ad acta “nomina un Commissario straordinario, scelto fra soggetti di comprovata competenza ed esperienza, in particolare in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale. I Commissari straordinari restano in carica fino alla nomina dei direttori generali individuati”. L’articolo 5 ‘Dissesto finanziario degli enti del Servizio sanitario regionale’ stabilisce inoltre che entro sessanta giorni dall’insediamento del Commissario straordinario, questi, “anche avvalendosi del supporto dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute nonché del Corpo della Guardia di finanza, effettua una verifica generale sulla gestione dell’ente. Laddove emergano gravi e reiterate irregolarità nella gestione dei bilanci, ovvero una manifesta e reiterata incapacità nella gestione del contenzioso o comprovate disfunzioni nell’erogazione dei servizi sanitari, il Commissario straordinario propone al Commissario ad acta di disporre la gestione straordinaria dell’ente”. E’ data inoltre facoltà al Commissario ad acta di nominare un unico Commissario straordinario per uno o più enti del servizio sanitario regionale. Il decreto stabilisce inoltre i compensi previsti per i commissari straordinari ( “non suoperiore alla somma di euro 50.000 al lordo degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione, che si aggiunge alla retribuzione spettante stabilita dalla normativa regionale per i direttori generali dei rispettivi Enti del Servizio Sanitario della regione Calabria”). In ogni caso, “entro sei mesi dalla nomina di ciascun Commissario straordinario, il Commissario ad acta provvede alla verifica delle attività poste in essere” e “in caso di esito negativo della verifica – si stabilisce nel provvedimento – il Commissario ad acta dispone la decadenza immediata dall’incarico e provvede alla nomina di altro Commissario straordinario in possesso dei requisiti”