Nel corso dell’ultimo decennio, il sistema delle misure di prevenzione personali è stato caratterizzato da un’intensa fase evolutiva sul piano normativo che non costituisce solo la frontiera più avanzata della lotta dello Stato contro la criminalità organizzata, ma anche uno strumento di contrasto ormai irrinunciabile, accanto alla sanzione penale, contro condotte antigiuridiche in settori particolarmente sensibili dell’ordinamento.
Il novero dei provvedimenti applicabili è stato progressivamente ampliato dal legislatore, al fine di contrastare nuove manifestazioni di pericolosità sociale e di devianza minorile in grado di turbare diversi ambiti della vita di comunità, che vanno dalla sicurezza urbana, alla tutela delle vittime di violenza domestica o di genere o di fenomeni come il bullismo. Il rapido evolversi delle tecnologie di informazione e comunicazione ha contribuito a far emergere ulteriori tematiche e istanze di protezione.
In tale contesto, la Divisione Polizia Anticrimine, chiamata a dare applicazione alla normativa di prevenzione, ha pienamente sostenuto le funzioni demandate al Questore quale autorità provinciale di pubblica sicurezza, nella sua duplice veste di titolare del potere di proposta e di autorità competente ad emettere le misure in questione; il notevole impegno dell’Ufficio ha consentito di conseguire, nel primo semestre del corrente anno, significativi risultati:
– emessi 37 avvisi orali
– emessi 6 provvedimenti di divieto di accesso alle aree urbane (c.d. DACUR)
– proposte all’Autorità Giudiziaria 11 misure di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, di cui 4 per soggetti che si sono resi protagonisti di condotte violente in ambito domestico, e 7
per soggetti rientranti in ambito di criminalità organizzata, anche di tipo mafioso
– emessi 33 provvedimenti di DASPO in ambito sportivo di cui 5 con prescrizioni
– emessi 26 provvedimenti di “ ammonimento ” del Questore, sia su istanza di parte che di iniziativa in tema di violenza domestica e di genere.