In Italia è ferma al 10% la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da
pazienti con Covid-19, così come è ferma al 20% l’occupazione dei reparti di area medica non critica. Questi i dati Agenas aggiornati al 21 febbraio, che evidenziano, per entrambi i
parametri, una crescita in Calabria, dove raggiungono rispettivamente il 14% e 31%. A superare la soglia del 10% dei posti in intensiva occupati da pazienti Covid sono 9 regioni:
Lazio al 16%; Calabria al 14%; Sardegna al 13%; Marche e Valle d’Aosta al 12%; Emilia Romagna, Liguria, Sicilia e Puglia all’11%. Nel dettaglio, nell’arco di 24 ore, secondo il monitoraggio quotidiano dell’Agenzia Nazionale dei servizi sanitari regionali, la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19 cresce in 3 regioni: Calabria (al 14%), Umbria (9%), Veneto (6%). E cala in 3 regioni: Friuli Venezia Giulia (10%), Liguria (11%), Sicilia (11%). Il tasso è, invece, stabile in 15 regioni e province
autonome: Abruzzo (al 9%), Basilicata (1%), Campania (7%), Emilia Romagna (11%), Lazio (16%), Lombardia (8%), Marche (12%), Molise (10%), Pa Bolzano (3%), Pa Trento (7%), Piemonte (8%), Puglia (11%), Sardegna (13%), Toscana (10%), Valle d’Aosta
(12%). Per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (o ‘non critica’) da parte di pazienti con Covid-19, a livello giornaliero, la percentuale cresce in
Calabria (31%), Emilia Romagna (20%), Marche (27%). Mentre scende in Friuli Venezia Giulia (25%), Piemonte (18%), Umbria (26%). Il tasso è stabile, infine, in 15 regioni: Abruzzo (al 32%), Basilicata (28%), Campania (22%), Lazio (26%), Liguria (26%),
Lombardia (13%), Molise (15%), Pa Bolzano (17%), Pa Trento (15%), Puglia (25%), Sardegna (23%), Sicilia (31%), Toscana (19%), Valle d’Aosta (15%) e Veneto (13%).