Sale di un punto, tornando al 2%, la percentuale di terapie intensive occupate da pazienti Covid in Italia (un anno fa era al 5%) ma tutte le regioni sono sotto il 10%. Mentre la percentuale dei posti letto occupati nei reparti ospedalieri è stabile al 7% nelle ultime 24 ore e due regioni superano il 15%: Umbria (17%) e la Provincia autonoma di Bolzano (23%). Questi i dati aggiornati al 3 ottobre ed elaborati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (l’Agenas). Rispetto al giorno precedente, la percentuale di posti occupati per Covid-19 nelle corsie dei reparti ospedalieri ordinari cresce in 7 regioni, tra cui la nostra. Questo è un parametro importante per valutare l’impatto della pandemia sulle strutture sanitarie. Quanto alla percentuale di terapie intensive il valore è calato in Calabria (al 3%). Intanto, al sito fanpage.it il matematico Giovanni Sebastiani del CNR ha dichiarato che con una bassa copertura vaccinale e in assenza di soluzioni alternative efficaci “gli studenti e gli insegnanti dovrebbero continuare a indossare le mascherine a scuola”. Sebastiani ha assistito a un primo aumento delle infezioni a metà settembre dovuto alla ripresa delle attività lavorative, e dalla scorsa settimana l’incremento è più marcato a causa della riapertura delle scuole. “Questa dinamica si combina con l’inizio dell’autunno e il calo delle temperature, tant’è vero che le province con i livelli più alti e crescita più rapida dei contagi sono concentrate al nord. La copertura vaccinale contro Omicron attualmente è troppo bassa e andrebbe organizzata una massiccia campagna di “promozione” del vaccino, come era stato fatto a suo tempo con l’arrivo del generale Figliuolo. Ora il numero dei decessi è contenuto – ha concluso il matematico – ma ben presto anche i morti torneranno ad aumentare. Soprattutto le categorie più vulnerabili, come anziani e malati, dovrebbero consultare il proprio medico di base e correre a vaccinarsi”.
