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Novembre,30,2024

Contributi Tv locali: comunicato dell’associazione TV INSIEME

Contributi Tv locali – A seguito dell’ordinanza del Consiglio di Stato, si terrà il 25 febbraio 2025
l’Udienza presso la Corte Costituzionale avente ad oggetto l’incauta legificazione del DPR 146/17.
In un sistema democratico e di diritto, come quello italiano, non si possono accettare che esistano leggi che fanno confluire elevati contributi pubblici (milioni di euro) a pochi soggetti ben strutturati aggirando anche i tribunali amministrativi e limitando, di fatto, il pluralismo dell’informazione.
Nell’udienza del 18 gennaio scorso il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale – sezione sesta, ha discusso ben 28 ricorsi riguardanti la legificazione del DPR 146/17.
Il 6 e l’8 febbraio successivo ha emesso le relative ordinanze dichiarando rilevanti e non manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale, dando di fatto ragione alle emittenti appellate.
Il giudizio è stato trasmesso alla Corte Costituzionale per la risoluzione dell’incidente di costituzionalità e notificato al Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché ai Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica.
Si ricorda che l’art. 6 c. 2 del Regolamento – Dpr 146/17, era già stato dichiarato “illegittimo” dal Consiglio di Stato con le sentenze n.7878/2022 e n.7880/2022. Ancor prima l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva segnalato al Governo per ben due volte, nel 2020 e nel 2021, l’irregolarità e l’illegittimità di questo articolo che destina il 95% delle risorse alle prime 100 e il restante 5% alle rimanenti, suggerendo anche le possibili soluzioni.
Riteniamo assolutamente faziosa l’intervista rilasciata da Giunco presidente delle TV locali aderenti alla Confindustria, pubblicata su “newslinet.it” il 28/11/2024 nella quale dichiara “scenario molto inquietante in caso di dichiarazione di incostituzionalità dello scalino preferenziale”.
Inaccettabile anche la dichiarazione quando asserisce che una eventuale dichiarazione di incostituzionalità della norma del DPR 146/2017 relativa allo scalino preferenziale “le ricadute sul comparto sarebbero devastanti e andrebbero logicamente a colpire soprattutto le emittenti più strutturate”
Come è possibile che le emittenti più strutturate vadano in crisi per una piccola percentuale in meno (8% circa) di contributi pubblici?
Ma soprattutto per quale motivo Giunco ritiene che questi contributi non debbano servire in egual misura per tutte le emittenti commerciali che rientrano nei già stringenti requisiti del regolamento di riparto del DPR 146/17? Perché questo continuo atteggiamento PREDATORIO?
Confidiamo nel giudizio della Corte Costituzionale, auspichiamo che il Governo intervenga con provvedimenti che salvaguardino il pluralismo informativo e garantiscano una corretta concorrenza nel settore.

Gianni Tanzariello – Presidente Associazione TV INSIEME

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