Con i soldi rubati ai defunti hanno acquistato una farmacia

0
643

Cercavano persone senza eredi con cospicue somme di denaro depositate alle Poste, per le quali era possibile creare un testamento olografo falso, ponendo quali eredi soggetti appartenenti all’organizzazione, per poi riscuotere tutti gli investimenti.

Era questo lo scopo dell’associazione per delinquere individuata dalla Procura di Catanzaro che ha portato alle nove misure cautelari, due in carcere e sette ai domiciliari. Secondo l’accusa, a capo dell’organizzazione Marco Scalzo, 34 anni, di Catanzaro. L’uomo avrebbe corrotto Luciano Crispino, 61 anni, anch’egli di Catanzaro, dipendente di Poste Italiane. Crispino si introduceva nel sistema informatico delle Poste e controllava le posizioni contrattuali o assicurative dei clienti. Uno di questi, deceduto il 5 gennaio 2017, aveva lasciato una cospicua eredità. Ma non risultavano parenti diretti. A questo punto è scattata la macchina operativa dell’organizzazione. Con un falso testamento olografo è stata nominata erede Ortenzia Fabiano, 63enne di Gimigliano, per trarre in inganno l’ente postale e richiedere la liquidazione delle polizze assicurative, dei buoni postali e dei depositi al risparmio intestati all’uomo deceduto. La donna era stata presentata quale unica erede del defunto davanti a un notaio crotonese (che non è indagato). Il denaro però doveva essere riciclato per impedire di risalire alla sua provenienza. C’è un passaggio di denaro su più conti, l’ultimo con causale “regalo padre”. Poi un altro trasferimento. Stavolta la causale è “giroconto per acquisto farmacia”. Per il gip è Marco Scalzo che tiene le fila di tutta l’attività illecita, Ortenzia Fabiano si presta quale erede fraudolenta in forza di un testamento riscontrato falso, un terzo indagato (Giuseppe Aiello) funge da procuratore speciale della Fabiano. Un piano criminale architettato per appropriarsi dell’eredità di uno sconosciuto senza parenti.

Articolo precedenteEnergia, Regione e Confindustria chiedono il rigassificatore a Gioia Tauro
Articolo successivoLa protesta dei dipendenti delle autolinee romano, dateci le nostre spettanze