Una funzionaria della Prefettura di Catanzaro ed un imprenditore sono stati posti agli arresti domiciliari da personale della squadra mobile per corruzione. La funzionaria Nerina Renda, all’epoca dei fatti in servizio al Settore immigrazione rifugiati, in cambio di denaro, secondo l’accusa, avrebbe favorito Salvatore Lucchino, gestore della coop Gianal che si occupa di accoglienza, ad instaurare una convenzione con la Prefettura per la gestione del servizio dei migranti richiedenti asilo. Un immobile a Feroleto Antico e la promessa di somme di denaro: sarebbe stato questo, secondo la Procura della Repubblica di Catanzaro, il “prezzo” pagato dall’imprenditore di Lamezia Terme, alla funzionaria della Prefettura, anche lei di Lamezia, per favorire l’assegnazione del servizio. L’immobile è stato sequestrato. Nerina Renda e Salvatore Lucchino sono stati posti ai domiciliari su richiesta della Procura. L’indagine va avanti dal 29 dicembre 2014, quando fu stipulata la convenzione tra la Gianal Srl e la Prefettura. Lucchino aveva stretto una relazione con la Renda, che all’epoca era in servizio al settore Immigrazione rifugiati della Prefettura. Dagli accertamenti è emerso poi che effettivamente nel giugno 2015 Lucchino ha ceduto alla Renda un immobile a Feroleto Antico. Sarebbe poi emerso anche il ruolo della Renda quale amministratore “di fatto” del centro.