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Novembre,7,2024

CALABRIA, LEGAMBIENTE: "DEMOLIZIONI CASE ABUSIVE FERME AL PALO"

“È stato presentato questa mattina a Palermo il dossier di Legambiente ‘Abbatti l’abuso. I numeri delle (mancate) demolizioni nei comuni italiani'”. Lo comunica una nota di Legambiente Calabria. “In Italia gli abbattimenti delle costruzioni abusive – è detto nel comunicato – sono un obbligo previsto dalla legge, ma a quanto pare nella realtà sono poco più di una facoltà per i comuni. Così le demolizioni restano ferme al palo: è quello che succede in Calabria, infatti secondo il dossier sul 3,9% delle ordinanze nazionali di demolizione nella regione si sono registrate solo il 6% delle esecuzioni”. “Legambiente Calabria sa – aggiunge la nota – che timidi, ma importanti segnali nel ripristino della legalità si sono avuti, è il caso della demolizione delle 20 villette edificate abusivamente a Crotone (precisamente a Capocolonna, in un’area di inedificabilità assoluta) e dell’abbattimento ad Isola Capo Rizzuto, nell’Area marina protetta, di una costruzione abusiva di proprietà della cugina del boss Arena, ma ancora c’è tanto da fare in relazione agli abusivismi”. “Infatti secondo il rapporto Bes dell’Istat – si legge nel comunicato – nel 2015 l’abusivismo edilizio riguardava il 47,3% del patrimonio immobiliare al Sud e analizzando il periodo dal 2005 al 2015 la Calabria risulta essere la seconda regione italiana esposta al fenomeno dell’abusivismo con il 46,6% di edilizia illegale. Sempre al secondo posto la regione calabrese lo è come regione leader che imperterrita non smette di costruire abusivamente, con 478 reati”. “Secondo la legge – sottolinea Legambiente Calabria – il patrimonio edilizio abusivo, colpito da ordine di abbattimento non eseguito entro i tempi di legge, è a tutti gli effetti proprietà del Comune. È però evidente che negli uffici comunali preposti quasi nessuno pensa di dover seguire queste prescrizioni, visto che rispetto ai 57.432 abusi non demoliti censiti da Legambiente solo 1.850 (appena il 3%) risulta oggetto di acquisizione al patrimonio comunale”. “Così le case restano nella disponibilità degli abusivi – denunciano gli ambientalisti – che ne godono senza alcun titolo e senza oneri, nell’indifferenza più totale. Una prassi consolidata, purtroppo, che però si scontra con l’applicazione della legge”. “Legambiente chiede al Parlamento di intervenire – conclude la nota – con una proposta legislativa che renda più rapido ed efficace l’istituto delle demolizioni degli immobili abusivi, avocando innanzitutto la responsabilità delle procedure di demolizione agli organi dello Stato, nella figura dei prefetti, esonerando da tale onere i responsabili degli uffici tecnici comunali e i sindaci”.

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