La polizia brasiliana ha usato dei candelotti di gas lacrimogeni per cercare di respingere centinaia di sostenitori dell’ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro che si sono riversati fuori dal Congresso di Brasilia, una settimana dopo l’insediamento del presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva.
L’area intorno al congresso era stata transennata dalle autorità, ma i bolsonaristi che si rifiutano di accettare l’elezione di Lula sono riusciti a sfondare i cordoni di sicurezza e alcune decine di loro sono riusciti a salire sulla rampa del moderno edificio architettonico per occuparne il tetto.
Il ministro della Giustizia brasiliano Flavio Dino ha affermato che l’assedio dei bolzonartisi a Brasilia è stato un atto di “terrorismo” e di “golpismo”, e ha criticato le modifiche ai piani di sicurezza nella piazza dei Tre poteri del governatore del Distretto federale Ibaneis Rocha.
Dino ha inoltre chiesto che vi siano “verifiche su omissioni” nella condotta di tutti i responsabili.
Le manifestazioni pacifiche, secondo la legge, fanno parte della democrazia.
I saccheggi e le invasioni di edifici pubblici come quelli di oggi, così come quelli praticati dalla sinistra nel 2013 e nel 2017, sono illegali”.
Lo afferma su Twitter l’ex presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, in riferimento all’attacco ai palazzi del potere a Brasilia.
“Respingo le accuse, senza prove, attribuitemi dall’attuale capo dell’esecutivo del Brasile”, sottolinea poi Bolsonaro in riferimento ai commenti di Luiz Inacio Lula da Silva. “Durante tutto il mio mandato sono sempre stato nel perimetro della Costituzione, rispettando e difendendo le leggi, la democrazia, la trasparenza e la nostra sacra libertà”, aggiunge l’ex presidente brasiliano.
“Condanno l’assalto alla democrazia e al trasferimento pacifico del potere in Brasile. Le istituzioni democratiche hanno il nostro pieno sostegno e la volontà del popolo brasiliano non deve essere compromessa. Non vedo l’ora di continuare a lavorare con Lula”. Lo scrive il presidente americano Joe Biden su Twitter.
Il giudice della Corte Suprema Federale Alexandre de Moraes ha ordinato la rimozione del governatore del Distretto federale di Brasilia Ibaneis Rocha per un periodo di 90 giorni.
La decisione è arrivata dopo l’invasione degli edifici del Congresso, del Tribunale federale e del Palácio do Planalto, sede della Presidenza della Repubblica del Brasile.
Lo riportano i media brasiliani.
“La violenta escalation di atti criminali è circostanza che può verificarsi solo con il consenso, e anche l’effettiva partecipazione, dalle autorità competenti per la sicurezza pubblica e l’intelligence”, ha affermato Moraes.
Sono almeno 46 i feriti, di cui sei gravi e due che sono stati sottoposti a intervenuti d’urgenza, in seguito ai disordini seguiti all’assalto ai palazzi del potere di ieri a Brasilia da parte dei sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro.
La società madre di Facebook, Meta, ha definito le rivolte in Brasile un “evento di violazione”, aggiungendo che avrebbe “rimosso il contenuto che sostiene o elogia” i manifestanti che hanno preso d’assalto gli edifici governativi.
Lo riporta la Cnn in lingua spagnola.
“Prima delle elezioni, abbiamo designato il Brasile come luogo temporaneo ad alto rischio e abbiamo rimosso i contenuti che invitano le persone a prendere le armi o a invadere con la forza il Congresso, il palazzo presidenziale e altri edifici federali”, ha detto il presidente Andy Stone. “Stiamo anche designando questo come un evento di violazione, il che significa che rimuoveremo i contenuti che sostengono o elogiano queste azioni. Stiamo monitorando attivamente la situazione e continueremo a rimuovere i contenuti che violano le nostre politiche”.