Boom di presenze al Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, dove sono ospitati i Bronzi di Riace, per il ponte del 25 aprile.
Grazie al bel tempo e all’istituzione di una nuova giornata a ingresso gratuito per la Festa della Liberazione, sono stati 8.601 i visitatori che in soli quattro giorni hanno ammirato i Bronzi di Riace e di Porticello, nonché i tanti preziosi reperti esposti al MArRC.
Già sabato 22 aprile sono stati staccati 973 biglietti.
Domenica 23, altra giornata con ingresso ordinario, il MArRC ha accolto 1465 visitatori, che nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi hanno potuto visitare anche l’esposizione temporanea “Sullo scaffale dello speziale. Vasi fa farmacia nella Calabria del Settecento”, curata dal direttore del Museo Carmelo Malacrino, insieme al funzionario Maria Domenica Lo Faro e all’archeologa Mariangela Preta. Il Museo ha concesso un’apertura straordinaria ieri, nonostante fosse giorno di chiusura settimanale. Ben 701 persone hanno scelto di scoprire storia, cultura e società della Calabria antica, percorrendo i quattro livelli dell’allestimento permanente con migliaia di reperti provenienti da ogni parte della regione. Il vero boom è stato raggiunto oggi con 5.462 ingressi. Un flusso continuo che ha sorpreso anche lo staff del Museo, comunque felice di accogliere così tanti visitatori.
“Il lavoro svolto in questi anni per promuovere il Museo e i magnifici Bronzi di Riace, nel Cinquantesimo anniversario della loro scoperta, ci faceva essere ottimisti – commenta Malacrino -. Già i numeri registrati a Pasqua facevano presagire un inizio positivo della stagione estiva. Ma questi numeri vanno ben oltre. Vasta e variegata la presenza dei turisti, sia italiani che stranieri, che hanno deciso di trascorrere il Ponte della Liberazione tra Calabria e Sicilia. Ma tanti sono stati anche i calabresi, e i reggini in particolare, che sono tornati a visitare il ‘loro’ museo. Ringrazio tutto lo staff del MArRC per il lavoro svolto, e in particolare il personale di vigilanza. È al loro impegno, alla professionalità e alla cortesia che si deve il successo di un museo accogliente, efficiente, sicuro”. (ANSA).